Spesso nel mare magum del calciomercato si moltiplicano le linee di contatto tra esigenze tecnico-tattiche e (iper)valutazioni economiche, dando vita a interessanti intrecci. E’ il caso del corteggiamento che sta subendo la Juve Stabia per il suo bomber. Venezia e Lecce, infatti, tentano di lusingare Andrea Adorante con i loro progetti. Sul piatto della bilancia, la chiarezza d’intenti di chi vuole assolutamente puntare alla promozione, mandando un segnale chiaro alla concorrenza. Ovvero, mettere al centro dell’attacco un potenziale crack. Oppure il fascino della Serie A, solo assaggiata in maglia Parma, appena uscito dal settore giovanile dell’Inter. In Salento, tuttavia, dovrebbe contendersi il posto con Krstović. Sempreché, sia ben inteso, il montenegrino non accetti la corte del Leeds. Nel frattempo che Adorante medita (nei giorni scorsi il suo agente, Pino Letterio, era stato chiaro: “La priorità resta la Juve Stabia. Andrea qui è felice. Chiaro che sogni e ambizioni siano legittimi, ma tutto dipenderà anche dalla volontà della società…”), le Vespe valutano la doppia offerta. Magari con poco entusiasmo, dovendo rinunciare alla rivelazione dell’ultimo campionato. Però con la prospettiva di guadagnare un mucchio di quattrini: almeno 3.5 milioni di euro la somma pretesa dai gialloblù per il classe 2000. Senza trascurare un piccolo particolare: alla Triestina spetta il 25% del prezzo di cessione.
La domanda principale, adesso, è che tipo di giocatore può diventare Adorante. Più in generale, quale potrebbe essere l’impatto su una realtà diversa dalla Juve Stabia? Partiamo dai numeri. Nella splendida cavalcata della squadra di Pagliuca ha realizzato complessivamente 17 gol, tra regular season e play-off (15 + 2). Difficile capire se possa determinare già nell’immediatezza al piano di sopra, dove non basta solamente buttarla dentro con regolarità. Bisogna avere grande consapevolezza di quello che succede intorno, per interpretare e sfruttare i pochi spazi che ti concedono gli avversari. È chiaro che nessuno ha la palla di vetro. In ogni caso, le abilità negli ultimi sedici metri, indipendentemente dalla categoria, non sono affatto in discussione: la qualità nel coprire la palla e lavorare spalle alla porta svelano al meglio un vasto repertorio di skill offensive. Del resto, è un attaccante moderno, ben definito fisicamente (1,84 cm), che non si limita alla semplice sponda conservativa. Anzi, scansiona la trequarti altrui, associandosi ai compagni con intelligenza. Un tipo dinamico, insomma, che scarica e poi si muove in profondità. Smarcandosi, appunto, e garantendo verticalità.
In definitiva, le potenzialità per esplodere ci sono. Come le cose da migliorare, specialmente se dovesse provare la massima serie. Innegabile che a quel punto dovrà adattarsi a una maggiore intensità. Molto dipenderà anche dal minutaggio che gli vorranno concedere inizialmente; nonché dalla eventuale concorrenza con profili più esperti. Ove mai decidesse di continuare in cadetteria, a Castellammare o altrove, diventa doveroso compiere un ulteriore salto di livello. In sostanza, assumersi la responsabilità di caricarsi sulle spalle le sorti della squadra. Dovrà necessariamente farlo se vuole competere con i migliori del ruolo in assoluto nel più breve tempo possibile.
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