La Regione Toscana si conferma all’avanguardia su temi civili e sociali, con una serie di iniziative che il presidente Eugenio Giani definisce “segnali forti” destinati a orientare non solo la politica regionale ma anche quella nazionale. Dalla legge sul fine vita all’equo compenso, fino alla proposta di riconoscimento dello Stato di Palestina, il governatore rivendica con forza l’autonomia e la responsabilità politica della Toscana nel colmare vuoti normativi e promuovere diritti.
A pochi giorni dal primo caso di suicidio medicalmente assistito avvenuto nel quadro della normativa regionale, Giani ha difeso la legge sul fine vita approvata l’11 febbraio e promulgata il 14 marzo scorso, ricordando che essa “non crea nuove condizioni di disciplina” ma si limita a “tradurre in procedure obiettive, imparziali e neutrali quanto già affermato dalla Corte costituzionale con la sentenza 249 del 2019”. La norma, pur essendo stata impugnata dal Governo il 9 maggio, resta pienamente in vigore perché l’esecutivo non ne ha richiesto la sospensione. Giani ha sottolineato come la Regione abbia “momentaneamente colmato un vuoto” in attesa che sia lo Stato a legiferare in modo organico su una materia così delicata: “Non abbiamo la presunzione di riempirlo per sempre, ma è opportuno che una legge nazionale dia attuazione ai principi costituzionali”.
Parallelamente, Giani ha espresso soddisfazione per il via libera dell’Assemblea regionale alla legge sull’equo compenso, che introduce un salario minimo orario di almeno 9 euro lordi per le gare pubbliche: “Sono contento, perché il lavoro sottopagato è uno scandalo. Con questa legge diamo un segnale forte alle altre Regioni e anche allo Stato: è possibile garantire un salario dignitoso. Sono convinto che, anche in questo caso, una norma regionale possa spingere il livello nazionale a fare altrettanto”.
Non meno significativa l’iniziativa annunciata oggi dallo stesso presidente Giani riguardo al riconoscimento dello Stato di Palestina. “Preparerò per lunedì la delibera di giunta che porti all’approvazione in Consiglio regionale della proposta di riconoscimento dello Stato di Palestina da inviare al Parlamento”, ha detto, spiegando che tale atto si fonda sull’articolo 121 della Costituzione e non richiede il coinvolgimento di altre Regioni: “Basta una nostra proposta per presentare formalmente l’iniziativa alle Camere”. Giani ha motivato l’azione richiamando “gli atti criminali del governo Netanyahu” e la necessità di “dare alla Palestina la titolarità di uno Stato libero e sovrano che consenta maggiore argine alla violenza indiscriminata che ogni giorno colpisce civili inermi”. Il presidente ha infine annunciato che trasmetterà la proposta anche agli altri 19 governatori italiani, auspicando una presa di posizione condivisa sul piano politico e umanitario.