Luca Zaia è il presidente di Regione che comunica meglio attraverso i social. A certificarlo è l’ultima classifica DeRev, la società specializzata in analisi di comunicazione digitale, che ha misurato la capacità dei governatori italiani di utilizzare le piattaforme online per dialogare con i cittadini. Subito dopo il presidente del Veneto, si piazzano Vincenzo De Luca (Campania) e Michele Emiliano (Puglia). Fanalino di coda della classifica è Renzo Testolin, presidente della Valle d’Aosta.

A livello di community, è proprio De Luca a guidare con 2,5 milioni di follower complessivi, seguito da Zaia con 2 milioni. Emiliano si ferma a 546mila, ma spicca per tasso di engagement (interazione del pubblico), con un ottimo 3,29%, superando Zaia (2,37%) e distanziando nettamente De Luca (0,34%). Sul fronte dell’engagement, tuttavia, a primeggiare è Eugenio Giani (Toscana), che si ferma al quarto posto della classifica generale ma registra un coinvolgimento del 3,86% nonostante una community più piccola (379mila follower).

Facebook resta la piattaforma principale in termini di pubblico, con un totale di 4,4 milioni di utenti raggiunti, ma è Instagram il canale con il maggior numero di interazioni: ben 19 milioni. TikTok, invece, è ancora poco presidiato, ma in crescita. Sono dieci i presidenti con un proprio profilo sulla piattaforma, e il più attivo risulta Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia) con 208 post, seguito da Giani (173) e Zaia (157).

Curioso il caso di Attilio Fontana: mentre la Regione Lombardia è la più presente e attiva sui social tra tutte le istituzioni regionali, il suo presidente si piazza solo all’undicesimo posto tra i governatori. Secondo il ceo di DeRev, Roberto Esposito, ciò riflette una strategia precisa: “Alla Regione spetta una comunicazione prettamente istituzionale, mentre al presidente si richiede anche una forte impronta politica. Fontana ha scelto di lasciare spazio all’Istituzione”.

La classifica DeRev fotografa un’Italia delle Regioni sempre più digitale, ma con stili comunicativi differenti: c’è chi punta sui numeri, chi sul coinvolgimento, chi sulla presenza costante. E chi, invece, sceglie un profilo più sobrio.

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