La mattina del 21 aprile scorso, un mese fa, papa Francesco moriva nella sua abitazione in Casa Santa Marta. Il giorno prima, Solennità di Pasqua, aveva benedetto i fedeli in piazza San Pietro e, tramite i mezzi di comunicazione di massa, tutti i fedeli nel mondo con la benedizione Urbi et Orbi, compiendo anche un giro in pizza con la papamobile.
Seppur provato da 38 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli e da alcune settimane di convalescenza a casa, nessun avrebbe detto che quella di Pasqua sarebbe stata la sua ultima apparizione pubblica.
A un mese da quella morte l’affetto per il defunto Pontefice non è diminuito.
Anzi, come dimostrano le lunghe file per visitarne la tomba in Santa Maria Maggiore, resta invariato. E nei primi giorni del nuovo pontificato affidato a Leone XIV, resta un grande patrimonio rappresentato dal magistero di Francesco, che sarà studiato e analizzato ancora a lungo. Oggi, comunque, prevale ancora il cordoglio e il dolore per il distacco dal Papa che ha regnato negli ultimi 12 anni. In particolare nella sua Argentina in tantissime diocesi oggi verranno celebrate Messe di suffragio per al sua anima. E non saranno gli unici a pregare per Bergoglio a un mese dalla morte.
«In questi ultimi giorni, abbiamo vissuto un tempo particolarmente intenso. La morte di papa Francesco ha riempito di tristezza il nostro cuore e, in quelle ore difficili, ci siamo sentiti come quelle folle di cui il Vangelo dice che erano “come pecore senza pastore”. Proprio nel giorno di Pasqua abbiamo ricevuto la sua ultima benedizione e, nella luce della Risurrezione, abbiamo affrontato questo momento nella certezza che il Signore non abbandona mai il suo popolo, lo raduna quando è disperso e “lo custodisce come un pastore il suo gregge”».
Con queste parole papa Leone XIV ha voluto ricordare domenica scorsa nella Messa di inizio ministero la figura del suo predecessore, al quale ha voluto rendere omaggio presso la sua tomba nella Basilica di Santa Maria Maggiore due giorni dopo la sua elezione in Conclave.
E domenica scorsa anche numerose delle delegazioni ufficiali presenti alla Messa di inizio pontificato hanno voluto rendere omaggio a papa Francesco recandosi nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Tra gli altri vi si sono recati il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance assieme alla moglie Usha. Anche la regina di Olanda Maxima, accompagnata dalla sua delegazione ufficiale si è recata a pregare sulla tomba di Francesco. Analogo gesto lo ha voluto compiere il presidente della Polonia Andrzej Duda e la moglie Agata Kornhauser, ma anche il vicepresidente di Cuba, Salvador Valdes Mesa. Tra le famiglie reali, anche quella britannica ha voluto rendere omaggio con il principe Edoardo, duca di Edimburgo.