È pronta la bozza del decreto attuativo che definirà l’avvio delle prestazioni di telemedicina dedicate agli anziani affetti da patologie croniche. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato durante il suo intervento agli Stati generali della prevenzione, sottolineando che la sperimentazione interesserà le tre macroaree del Paese – Nord, Centro e Sud – e sarà coordinata da Agenas.
Le prestazioni, erogate direttamente a domicilio, comprenderanno servizi di teleassistenza e telemonitoraggio, con l’obiettivo di migliorare la prevenzione, favorire l’aderenza terapeutica e ridurre l’isolamento sociale degli anziani. L’intervento punta a coinvolgere almeno 300.000 persone entro il 2025, con uno stanziamento complessivo di 150 milioni di euro.
“La gestione della cronicità oggi assorbe l’80% del nostro Fondo sanitario nazionale e sarebbe disastroso non cogliere le opportunità offerte dalla tecnologia”, ha dichiarato Gemmato, ribadendo l’importanza strategica della prevenzione. “Serve un impegno forte e collettivo affinché la prevenzione diventi la leva principale per la sostenibilità del nostro Servizio sanitario pubblico”, ha aggiunto. Ridurre il numero di malati, le complicanze e l’impatto delle patologie croniche rappresenta, secondo il sottosegretario, la strada per guardare al futuro con maggiore fiducia.
Accanto alla spinta alla digitalizzazione, Gemmato ha invocato un superamento delle polemiche politiche sul tema della salute, rivendicando l’introduzione nel 2023 del coefficiente di deprivazione nella ripartizione del Fondo sanitario nazionale. Un criterio che, ha ricordato, ha consentito di destinare alle regioni meridionali 210 milioni di euro in più rispetto alle previsioni, di cui 78 milioni alla Campania e 48 alla Puglia.
“Quando si parla di salute – ha concluso – bisognerebbe farlo spogliandosi delle polemiche politiche o partitiche, che non fanno bene alla salute degli italiani”.