Si intensifica la sorveglianza sanitaria e ambientale in diverse regioni italiane per contrastare la diffusione del virus West Nile, ormai considerato endemico nel nostro Paese. Solo nel Lazio, secondo quanto comunicato dalla Regione, sono stati confermati 12 nuovi casi di positività, che portano il totale del 2025 a 21. Tutti i contagi si concentrano nella provincia di Latina, dove si segnala anche un decesso avvenuto la scorsa settimana presso l’ospedale di Fondi.
Le analisi sono state condotte dal Laboratorio di Virologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma. Dei 20 pazienti ancora in vita, 10 sono ricoverati in reparti ordinari, 6 stanno seguendo cure domiciliari, 2 sono stati dimessi e altri 2 si trovano in terapia intensiva. I comuni di esposizione includono Aprilia, Cisterna, Fondi, Latina, Pontinia, Priverno, Sezze e Sabaudia.
Nel frattempo, anche la provincia di Caserta ha avviato controlli straordinari. L’Asl ha intensificato l’uso di trappole per il monitoraggio della Culex, la zanzara vettore del virus, in particolare nei comuni confinanti dove sono stati segnalati casi sospetti. “Stiamo effettuando catture mirate per avere una mappatura aggiornata della presenza dell’insetto e ridurre i rischi di contagio”, spiega Stefano Reccia, responsabile del controllo dell’igiene urbana dell’Asl di Caserta.
Le trappole, che simulano la respirazione umana producendo anidride carbonica, attirano e catturano le zanzare per essere poi analizzate. La popolazione viene intanto invitata a evitare ristagni d’acqua e a seguire le linee guida diffuse dall’Asl, che comprendono anche comportamenti preventivi per ridurre l’esposizione alle punture. Un segnale di possibile circolazione virale è arrivato anche dal cimitero di Lusciano, dove sono state ritrovate due cornacchie morte: volatili come questi sono considerati “animali sentinella” e i loro campioni verranno analizzati presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici.
A livello nazionale, l’Istituto Superiore di Sanità rassicura sull’efficacia del sistema di monitoraggio. “Tutte le misure sono in campo, anche per garantire la sicurezza di trapianti e trasfusioni”, ha dichiarato Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento Malattie Infettive dell’ISS. “L’80% delle infezioni è asintomatico, ma è importante che i medici valutino la possibilità di infezione in caso di sintomi come febbre sopra i 38°C e rash cutaneo. La malattia non si trasmette da persona a persona: il vero pericolo è il contatto con le zanzare infette”.
Palamara raccomanda quindi massima attenzione soprattutto ai soggetti fragili e invita a rivolgersi al medico ai primi segnali sospetti: “Il nostro sistema è pronto, ma la prevenzione parte dal comportamento individuale”.