Il 10 dicembre la giustizia interna della Camera affronterà il primo round della nuova battaglia sui vitalizi. Davanti al collegio di primo grado arriveranno i ricorsi di una quindicina di ex deputati che chiedono l’applicazione integrale della delibera Fico del 2018, compreso l’adeguamento Istat delle pensioni parlamentari.
Secondo fonti di Montecitorio si tratta, per ora, di un numero campione: se il Consiglio di Giurisdizione dovesse pronunciarsi a favore – decisione attesa entro un paio di mesi – la strada potrebbe aprirsi per decine di altre istanze. Nell’eventualità di un rigetto, gli ex parlamentari sarebbero pronti a rivolgersi alla giustizia ordinaria. In ogni caso, sottolineano fonti parlamentari, l’esborso potenziale per la Camera potrebbe raggiungere “centinaia di milioni”.
La vicenda affonda le radici nel lungo contenzioso aperto dagli ex deputati (circa 800) contro il taglio dei vitalizi, introdotto nel 2018 sotto la presidenza di Roberto Fico. Il collegio d’appello di Montecitorio, nei mesi scorsi, ha confermato la delibera, escludendo il ripristino delle indennità. Ora però gli ex parlamentari puntano sulla parte della stessa delibera che prevede l’indicizzazione Istat degli assegni, mai applicata.
“Non abbiamo mai chiesto l’adeguamento, ma con l’inflazione così alta abbiamo diritto a essere trattati come tutti i pensionati d’Italia”, sostiene un ex deputato coinvolto nel ricorso. La scorsa primavera, una proposta informale circolata alla Camera – rinunciare all’indicizzazione in cambio di un’intesa complessiva sui vitalizi – non ha avuto seguito, lasciando campo aperto alle nuove azioni legali.
A rappresentare molti degli ex parlamentari è l’avvocato ed ex deputato Maurizio Paniz, che rilancia la battaglia definendo “abnorme” la differenza di trattamento tra Camera e Senato. Paniz ricorda che oltre alle lettere inviate a Montecitorio ci sono centinaia di ricorsi pendenti davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo, un’azione alle Sezioni unite della Cassazione per contestare l’autodichia parlamentare e perfino cause intentate contro i componenti del Collegio che avevano sostenuto il taglio.
“Non è solo una questione economica. Ci sono persone che fanno fatica a sbarcare il lunario”, afferma Paniz. “Una volta l’autodichia era una cosa seria, oggi si lascia dettare le direttive dalla politica”.
