Di Angelo Tortora
Dal rapporto “Le Equilibriste-La maternità in Italia 2025” diffuso da Save the Children e che fotografa le ripercussioni sul lavoro a causa dello sbilanciamento tra carichi di cura e vita professionale, sistemi di sostegno alla genitorialità e fragilità delle mamme single e di quelle che per lavorare in Italia lasciano i figli nel Paese di origine, mettendo a nudo il divario tra le regioni più o meno “mother friendly”.
La Campania nel cosiddetto “Indice delle madri” stilato da Save the Children risulta infatti la penultima regione italiana, preceduta da Puglia (19esima) e Calabria (18esima) e seguita solo dalla Basilicata, fanalino di coda in questa speciale classifica. Il rapporto fa emerge come l’Italia nel 2024 ha fatto registrare un nuovo record negativo delle nascite, con soli 370.000 nuovi nati, con una flessione del 2,6% rispetto all’anno precedente. L’età media delle madri al parto ha raggiunto i 32,6 anni, parallelamente il tasso di fecondità totale ha subito un’ulteriore contrazione, attestandosi a 1,18 figli per donna, inferiore anche al minimo storico dell’1,19 registrato nel 1995. In Campania il tasso di fecondità nel 2024 è ancora tra i più alti (1,26 figli per donna, più alto della media nazionale, anche se nel 2023 era di 1,29), e nonostante il sud e le isole abbiano registrato i cali più significativi di nuove nascite, rispettivamente del 4,2% e del 4,9%.