Di Angelo Tortora 

 

In un’intervista al Fatto Quotidiano la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde (M5s) ha parlato così:

 

“Non dobbiamo omologarci ma fare tesoro delle differenze, trovando la sintesi con programmi condivisi. Nella mia Regione lo abbiamo fatto”.

“Mentre nel centrodestra sono abituati a fare cartelli elettorali senza dare peso ai programmi – aggiunge – noi progressisti invece abbiamo elettori giustamente severi, che i programmi li leggono, e che pretendono segnali e risposte in cambio della loro fiducia. Non è facile: per anni noi e il Pd siamo stati all’opposizione gli uni degli altri. Servono nomi che non siano semplici bandierine di un partito, ma candidati di tutta la coalizione, condivisi e inclusivi”. Sui rapporti con De Luca in Campania spiega: “Gli parlo spesso, abbiamo fatto assieme una battaglia per difendere i fondi di coesione. Sono convinta che vorrà convergere e che si troverà una proposta unitaria. Lui si è speso tantissimo per la Campania, e sa bene che non le renderebbe un giusto servizio lasciando la regione alla destra. Conto molto sulla capacità di mediazione del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi”. “Nelle Marche si è trovata un’ottima sintesi con Matteo Ricci, a cui sarei felice di dare una mano in campagna elettorale – dice poi – In Toscana i 5Stelle non vogliono Giani? con lui lavoro da anni, e molto bene. Capisco però le difficoltà del M5S sul territorio. Serve una soluzione condivisa e credibile, e non calata dall’alto”. Su una possibile alleanza col Pd commenta: “La gente ci chiede e mi chiede unità, a ogni evento politico a cui vado. E gli iscritti del Movimento si sono espressi in modo chiaro nella Costituente. È l’unica via per costruire un’alternativa a questa destra”.

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