La Rete della Conoscenza, che riunisce Link-coordinamento universitario e l’Unione degli Studenti, ha annunciato la propria adesione allo sciopero nazionale indetto dall’Usb e da altri sindacati di base. Gli studenti scenderanno in piazza in numerose città italiane per manifestare contro quella che definiscono “il genocidio che Israele sta compiendo nei territori occupati e a Gaza”.
“Il nostro obiettivo è denunciare la complicità dello Stato italiano – ha dichiarato Francesca Cantagallo, coordinatrice nazionale – che continua a inviare armi e garantire supporto logistico all’esercito israeliano, rafforzando allo stesso tempo i rapporti commerciali con Israele”.
La protesta si concentra anche sul ruolo delle istituzioni educative. Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, ha chiesto al governo di interrompere immediatamente l’invio di armamenti e a scuole e università di cessare ogni collaborazione con Israele e con le aziende del comparto bellico. “È inaccettabile – ha sottolineato – che gli studenti vengano coinvolti nei percorsi di formazione scuola-lavoro presso aziende che producono armi”.
Nel mirino delle critiche anche gli accordi stretti da alcuni atenei con società come Leonardo. Arianna D’Archivio, coordinatrice nazionale di Link, ha chiesto l’abolizione di protocolli e intese che legano le università al settore militare: “Le università devono restare spazi di sapere e non diventare luoghi in cui si progettano strumenti di guerra utilizzati contro popolazioni civili”.