Ammonta a circa 5,7 milioni di euro il danno erariale che sarebbe stato causato alla società in-house della Regione Campania, Sma Campania, al centro di un’inchiesta della Guardia di Finanza di Napoli coordinata dalla procura regionale della Corte dei Conti. Sette tra ex amministratori e dipendenti dovranno rispondere in giudizio delle accuse di cattiva gestione e spese ingiustificate effettuate con fondi pubblici.I destinatari dell’atto di citazione sono gli ex amministratori unici Ciro De Leo, Raffaele Scognamiglio e Giuseppe Esposito, l’ex consigliere delegato Lorenzo Di Domenico, l’ex dirigente Cosimo Silvestro, l’ex financial manager Roberto Iavarone e l’addetto alla contabilità e bilancio Ernesto Tartaglione.
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, i sette avrebbero utilizzato le carte prepagate aziendali – destinate a coprire spese urgenti e interventi di manutenzione – anche per fini personali. Tra le uscite contestate figurano acquisti su Amazon, abbonamenti a Spotify e spese in ristoranti non legate ad attività istituzionali.
Il danno erariale, stimato in un arco temporale che va dal 2012 al 2022, sarebbe il risultato di una gestione caratterizzata da “leggerezza e scarsa attenzione” nell’utilizzo delle risorse pubbliche. Le carte prepagate, spiegano gli inquirenti, rappresentano solo una parte del quadro più ampio di sprechi.
Tra i capitoli più rilevanti dell’inchiesta c’è quello da oltre 3,6 milioni di euro relativo a progressioni di carriera e superminimi concessi “a pioggia” e senza giustificazioni, che avrebbero generato ingiustificati aumenti di stipendio. A questi si aggiungono irregolarità nei contratti di noleggio delle vetture aziendali e nelle spese per la telefonia, affidate direttamente ai fornitori e pagate a prezzi maggiorati, in violazione delle norme sulle convenzioni Consip. Gli investigatori hanno inoltre accertato casi di doppio pagamento per lo stesso contratto di noleggio: per un medesimo veicolo, infatti, la fattura sarebbe stata liquidata due volte per lo stesso periodo.
Gli inviti a dedurre erano stati notificati già nel novembre 2024 anche all’ex presidente del Cda Giuseppe Cammarota e al responsabile dell’impianto di depurazione di Napoli Est, Luigi Riccardi, i quali hanno successivamente regolarizzato la propria posizione.
