Di Angelo Tortora
Debora Serracchiani, responsabile Giustizia Pd, a margine della sua visita al Centro Diocesano Pastorale Carceraria di Napoli, h rilasciato le seguenti dichiarazioni:
“Verrà punita come rivolta – spiega Serracchiani – la resistenza passiva volta a protestare sulle condizioni di vita
“Con la nuova legge c’è un forte aggravamento sia delle condizioni e delle strutture carcerarie, sia delle tensioni interne”. Verrà punita come rivolta – continua la Serracchiani – la resistenza passiva volta a protestare sulle condizioni di vita nel carcere, che sono assolutamente indecorose. Quella resistenza non violenta oggi viene considerata un reato, con pene anche molto gravi: la ritengo una assurdità che aumenterà le tensioni all’interno del carcere, non servirà a niente se non a creare ulteriore . Poi sottolinea ancora: che “la Campania come purtroppo tutte le altre Regioni italiane soffre di una vera emergenza-carcere. Le carceri italiane sono sovraffollate, hanno ampiamente superato il limite tollerabile da tempo e quello che purtroppo vediamo è che c’è una sorta di disinteresse da parte del governo a risolvere non solo il problema del sovraffollamento, ma anche quello delle strutture fatiscenti, della mancanza di personale, di luoghi e spazi trattamentali. Per questo luoghi come questo centro diocesano pastorale carcerario sono fondamentali perché altrimenti il carcere è solo tempo perso. Qui ci sono attività che riescono a migliorare davvero le vite delle persone che in carcere. Da qui si costruisce il lavoro, il reinserimento sociale, i titoli di studio, tutto quello che può far sì che quando esce una persona dal carcere sia migliore di quando sia entrata. Servono strutture che poi aiutino nel reinserimento sociale, perché chi esce dal carcere dopo anni può non avere la possibilità di reinserirsi tornando a fare le cose che faceva prima. Ed è bene intervenire in questo senso se vogliamo combattere la recidiva”.
Misiani, la civiltà di un Paese si misura da condizioni carceri: in Italia siamo a oltre 62 mila detenuti
Antonio Misiani, senatore e commissario regionale del Pd in Campania, a margine di una visita al Centro Diocesano Pastorale, si è così espresso:
“Il grado di civiltà di un Paese si misura anche dalla condizione carceraria e in Italia, dove è da sempre critica, purtroppo è ulteriormente peggiorata con il governo Meloni”. In Italia siamo a oltre 62 mila detenuti ha detto Misiani con una capienza regolamentare attorno ai 51 mila. In più la realtà ci dice che 4.000 circa di questi 51.000 posti non sono effettivamente disponibili. In Campania la situazione è particolarmente seria, ci sono parecchi istituti penitenziari che hanno un indice di affollamento superiore al 150% che è la soglia giudicata critica, ma il governo invece di affrontare con coraggio questa situazione sta aumentando le pene, introducendo nuovi reati, segue un approccio panpenalista che sta aggravando la situazione. Bisogna cambiare rotta, aumentare l’esecuzione esterna e riportare la condizione carceraria in Italia e in Campania alla funzione che è stata attribuita dalla Costituzione, che dà priorità alle carceri come luogo di rieducazione dei detenuti”. Misiani ha parlato anche dell’omicidio di Martina ad Afragola: “Il dato impressionante – ha detto – è come si sta abbassando l’età di chi commette femminicidi nel nostro Paese, è il segno di una cultura della sopraffazione maschile nei confronti delle donne, che non è un tema che riguarda solo le generazioni più mature, ma anche i ragazzi che sono esposti a messaggi profondamente sbagliati. E’ un tema che ci deve interrogare innanzitutto dal punto di vista culturale ed educativo prima ancora che penale”.