Siamo arrivati alla vigilia della prima giornata di campionato ed il Napoli sembra incagliato sull’attaccante chiamato a sostituire Lukaku, almeno fino a gennaio, dividendosi con Lucca l’onere di sostenere il reparto offensivo di Conte. La tattica della società è quella di non farsi prendere comunque per la gola da chi, volendo approfittare dello stato di necessità, intende scatenare un’asta sull’oggetto dei desideri partenopei. Insomma, la situazione appare tutt’altro che vicina a concludersi.
Ma quali sono realmente gli obiettivi che insegue Manna? Presumibile che il diesse abbia già in mente dei nomi. Conoscendone la strategia lavorativa, avrà identificato sia la prima scelta (Hojlund), che le eventuali piste alternative. Il Manchester United continua a sparare alto, consapevole della ricattabilità del Napoli. Però il danese piace, non poco, poiché associa alle caratteristiche tecniche il fatto di essere un “under” (classe 2003). Per cui non occuperebbe posti nelle liste ufficiali. Allora, cosa impedisce di formalizzare l’accordo con i Red Devils? Semplice: manca l’intesa sulla formula contrattuale.
La base di partenza resta il prestito oneroso a 5-6 milioni. Ma gli inglesi pretendono l’obbligo di riscatto, che porta poi il prezzo del cartellino a 35-40 milioni. Mentre all’ombra del Vesuvio preferirebbero inizialmente il solo diritto. Ecco, va superata questa situazione di stallo. E dopo, limare le richieste di ingaggio di Hojlund, attualmente intorno ai 2,8 annui. Ovviamente, gli verrebbe riconosciuto un aumento, tale da consentirgli di guadagnare circa 3,5 milioni. Ma se insistesse sull’inamovibilità di cifre notevolmente superiori scatterebbe il piano B. Cioè, quel Dovbyk che morfologicamente, nonché per movenze, più si avvicina a Lukaku. La Roma intende assolutamente sbolognare il centravanti ucraino. Tuttavia, bisognerebbe trovare l’accordo coi giallorossi sulla formula del trasferimento: proporre un prestito ad una società che – causa paletti finanziari imposti dalla Uefa – cerca disperatamente di fare cassa sembra decisamente azzardato.
Nondimeno, la fisicità dominante di Dovbyk garantirebbe a Conte di avere una risorsa capace di svolgere tatticamente in maniera egregia le medesime funzioni assolte da Big Rom. Essenzialmente, sponde e lavoro sporco spalle alla porta. Oltre, chiaramente, ai gol. Quindi, fare da punto di riferimento là davanti nella prima costruzione. Oppure connettersi ai compagni quando il Napoli si sposta nella metà campo avversaria. Insomma, il modo come interpreta la fase offensiva sarebbe adattissimo al gioco posizionale implementato dall’Uomo del Salento.
Nel frattempo, contro il Sassuolo il peso dell’attacco azzurro graverà interamente sulle spalle di Lucca…
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