Una protesta senza rivendicazioni economiche, ma dal peso simbolico e operativo forte: è questo il senso dello sciopero di 24 ore proclamato dal sindacato Orsa per domenica 12 maggio, che coinvolgerà tutto il personale Eav (Ente Autonomo Volturno) del settore ferroviario, con esclusione delle fasce orarie di garanzia.

“Abbiamo scelto la domenica per non danneggiare studenti e pendolari”, spiega Orsa in una nota, “ma protestiamo contro oltre due anni di errori e inefficienze che hanno reso tossico il rapporto tra azienda e lavoratori”. Le accuse mosse dal sindacato sono pesanti: ritardi nei pagamenti di competenze e straordinari, malfunzionamenti nei sistemi di gestione dei turni, app aziendali inadeguate, biglietterie chiuse che hanno scaricato sui lavoratori oneri e rischi legati alla vendita dei titoli di viaggio.

Particolarmente critica anche la gestione del personale con più abilitazioni, spesso affidata – secondo Orsa – all’arbitrio di “capetti di turno”, senza regole chiare né garanzie. “Il nostro sciopero – sottolineano – è un atto di responsabilità e di dignità, che ci costerà anche economicamente, ma che vogliamo portare avanti per ottenere chiarezza, rispetto e regole certe”.

La protesta è stata preceduta da decine di riunioni sindacali, da cui però – afferma Orsa – non è emersa alcuna reale volontà dell’azienda di risolvere i problemi. “Speriamo che qualcuno in Eav prenda atto della gestione disastrosa delle relazioni industriali e si assuma le dovute responsabilità”.

Il servizio sarà garantito nelle fasce orarie dalle 5:30 alle 8:30 e dalle 16:30 alle 19:30. Oggi si preannuncia comunque difficile per i viaggiatori occasionali e per i territori serviti dall’Eav, mentre resta aperta la questione di un dialogo che, per il sindacato, si è ormai inceppato.

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