La segretaria del Pd Elly Schlein accoglie positivamente l’invito rivolto da Fratelli d’Italia ad Abu Mazen per partecipare alla kermesse Atreju, e annuncia di essere pronta a incontrarlo a sua volta. “Fanno bene ad invitarlo, farebbero ancora meglio ad ascoltarlo”, ha dichiarato al Tg di La7, ribadendo la necessità di un impegno concreto per l’autodeterminazione del popolo palestinese e per il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina, un passo che Schlein auspica da parte del governo Meloni. Nel corso dell’intervista, la segretaria dem ha affrontato anche diversi dossier internazionali e interni, a partire dalla guerra in Ucraina. Pur evidenziando le fratture nel centrodestra, Schlein rivendica la coerenza del Pd: “Abbiamo sempre sostenuto gli aiuti a un popolo invaso. Non può esserci una pace giusta senza che al tavolo siedano Ucraina ed Europa”.
Sul fronte della giustizia, Schlein è tornata all’attacco del governo: “Non penso che chi governa non debba essere giudicato dalla magistratura, soprattutto se sta buttando via 13 miliardi degli italiani sul ponte sullo Stretto”. La leader dem ha confermato il massimo impegno del partito a sostegno del referendum sulla giustizia. Capitolo riforme: il giudizio sul premierato resta durissimo. “Indebolisce i poteri del Presidente della Repubblica”, afferma, sottolineando che “le riforme del governo dovrebbero risolvere i problemi degli italiani, non i propri”. Annunciata, quindi, una battaglia parlamentare e politica contro la riforma voluta da Meloni.
Quanto alle prospettive del centrosinistra, Schlein apre alla possibilità di guidare un futuro governo progressista, senza però forzare i tempi: “Sono a disposizione, ma le modalità per scegliere il candidato premier le decideremo insieme: o un accordo di coalizione come fa il centrodestra, o primarie, a cui sono disponibile a partecipare”.
La segretaria dem ha poi evidenziato le contraddizioni interne al governo sul conflitto in Ucraina: “Oggi Tajani dice a Salvini ‘dica pure quello che vuole’. Il problema è che questa ambiguità la paga l’Italia, che rischia di rimanere in panchina mentre l’Ue parla – seppur in ritardo – di una pace giusta”.
Infine, Schlein è tornata sulla manovra economica, accusando l’esecutivo di tagliare su scuola, sanità e salari: “Io sono sempre disponibile a un confronto con Meloni, ma per parlare di ciò che questa manovra sta tagliando”.

