Miracolo o disastro? È la domanda al centro dell’inchiesta di Report, che nella puntata di domenica prossima analizzerà i dati – finora non pubblici – sulle liste d’attesa delle Regioni italiane, soffermandosi in particolare sul caso Campania.
Secondo l’anticipazione diffusa sui social dalla trasmissione di Sigfrido Ranucci, i risultati rivendicati dal governatore uscente Vincenzo De Luca sul miglioramento delle tempistiche sanitarie non troverebbero riscontro nei numeri. Per le visite urgenti, soltanto il 27% sarebbe effettuato nei tempi previsti, meno della metà della media nazionale, pari al 69%. Inoltre, sarebbero 46.939 le prenotazioni classificate come gravemente o gravissimamente in ritardo, ossia con attese tra i sei mesi e oltre un anno.
Report segnala anche un “fenomeno strano”: pazienti che rifiuterebbero appuntamenti a breve scadenza per accettarne a lunga distanza. Alla base, un dato considerato anomalo: in Campania l’89,2% delle visite risulterebbe catalogato come Programmabile, quindi da eseguire entro 120 giorni, a fronte di una media nazionale del 45,7%.
La classificazione delle prestazioni avrebbe un impatto diretto sulle percentuali di rispetto dei tempi: visite urgenti, brevi e differibili dovrebbero essere garantite entro 30 giorni, ma trasformandole in programmabili si amplierebbe la finestra temporale a quattro mesi, consentendo – secondo Report – di mostrare performance più favorevoli e di ridurre artificialmente la quota delle prestazioni in ritardo.
