Così in una nota Sandro Ruotolo, responsabile Memoria nella segreteria nazionale del PD ed europarlamentare: “La ministra Roccella ha superato ogni limite. Le sue parole sulle gite scolastiche ad Auschwitz rappresentano un grave tentativo di riscrivere la storia e di rovesciare le responsabilità. Secondo la ministra, quelle visite non sarebbero servite a ricordare lo sterminio degli ebrei ma soltanto a “collocare l’antisemitismo nel fascismo”, quasi a trasformare l’antifascismo in un problema. Una tesi inaccettabile. Auschwitz resta il simbolo più tragico della complicità tra nazismo e fascismo nello sterminio del popolo ebraico. Mettere in dubbio il valore della memoria significa svilire la Shoah e insultare le vittime. Come ha sottolineato Liliana Segre, “la formazione dei nostri figli e nipoti deve partire dalla conoscenza della storia: la memoria della verità storica fa male solo a chi conserva scheletri negli armadi. L’antisemitismo va combattuto ovunque e sempre, ma non si può assolvere il fascismo cancellandone le colpe storiche. La memoria di Auschwitz non si tocca: è patrimonio universale di democrazia e civiltà”.

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