foto fer.li

Una padronanza assoluta del palco: quando si è il numero 1 lo si nota da piccoli particolari. Lo spettacolo di ieri sera a Piazza del Plebiscito inserito nel cartellone di Restare a Napoli ha semplicemente ribadito un concetto che era chiarissimo anche prima: la classe non è acqua. E Gino Rivieccio ha tanta classe, una classe che non si perde col passare degli anni, anzi acquisisce esperienza. Dopo 46 anni sui il comico si gestisce alla grande. Come ha detto lui stesso, “riesco ancora a giocare una partita di 90 minuti”.

Padrone assoluto del palco, dicevamo. Rivieccio si muove sul palcoscenico come se fosse a casa sua, anche quando sembra “giocare in trasferta”. Ieri ha chiuso la serata inizialmente dedicata ad una scuola di ballo. Poteva non essere semplice per lui esibirsi per un pubblico che in parte non era venuto per lui. Ma gli sono bastati un paio di battute per conquistare l’attenzione di tutti. Un’ora e dieci di battute sempre salaci, con riferimenti anche all’attualità, con foto di Putin, e degli altri protagonisti di un momento storico terribile. Per tutti, senza peli sulla lingua, battute “cattive”.

E poi uno show anche su Napoli, sulla sua diversità, sulla unicità dei suoi abitanti.

Il tutto, di tanto in tanto, intervallato da stacchi musicali, affidati a Vanda Palma ed Angelica Parisi, con tre musicisti, Marco Ciardiello al pianoforte, Pasquale Di Fiore al basso, e alla batteria Francesco Paolo del Prete. Qualcuno potrà pensare che sono stati indispensabili per dare un minuto di riposo di tanto in tanto a Rivieccio. Possibile, atteso che reggere la scena da solo per oltre un’ora è difficile per tutti. C’è da dire però si è trattato di interventi sempre centrati, con il protagonista che prima di lasciare il palco iniziava a cantare con loro.

In ogni caso una serata da incorniciare.

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