La data delle elezioni regionali in Campania, fissata per il 23 e 24 novembre, continua a suscitare reazioni politiche e simboliche. La coincidenza con l’anniversario del sisma che devastò l’Irpinia nel 1980 viene interpretata da più fronti come occasione di svolta.
«Il 23 novembre rappresenta un valore simbolico profondo – ha dichiarato Nino Simeone, presidente della Prima Commissione del Consiglio comunale di Napoli –. Mi auguro che questo appuntamento elettorale possa essere un nuovo “terremoto”, questa volta politico, con l’elezione di Roberto Fico a presidente della Regione Campania. Possiamo voltare pagina e costruire una Regione più giusta ed equa, che impara dal passato per guardare al futuro».
Sulla stessa linea, ma con accenti ancora più critici, la consigliera regionale Maria Muscarà ha definito il voto «un vero terremoto politico che deve cancellare per sempre le vecchie rendite di potere». Per la consigliera, la scelta del governatore De Luca «non è solo una data, ma un richiamo alle responsabilità verso il passato e verso il futuro».
Muscarà ha poi rivolto un appello alla cittadinanza: «Questo voto deve liberare la Campania da logiche che hanno impedito il cambiamento. Non bisogna cadere nell’indifferenza, ma partecipare con consapevolezza e determinazione per restituire dignità, giustizia sociale e progresso alla nostra terra».