Il panorama politico campano resta avvolto nell’incertezza a poche settimane dalla ripresa a pieno regime della campagna elettorale per le Regionali d’autunno. I due principali schieramenti, centrodestra e centrosinistra, non hanno ancora definito i rispettivi candidati alla presidenza della Regione, alimentando malumori tra i potenziali candidati al Consiglio regionale, impossibilitati a muoversi in assenza di un quadro chiaro delle alleanze.
Sul fronte del centrosinistra, la trattativa resta bloccata soprattutto per le resistenze del governatore uscente, Vincenzo De Luca. Il presidente ha espresso forti perplessità su un’eventuale candidatura di Roberto Fico, esponente del Movimento 5 Stelle, chiedendo garanzie precise non solo sulla continuità dei progetti avviati dal suo governo, ma anche sulla composizione della futura Giunta regionale, nella quale vorrebbe assicurarsi figure di fiducia in posizioni chiave, in particolare nei settori come sanità e grandi opere. Altro nodo irrisolto è il futuro politico del figlio, Piero De Luca: l’ipotesi che questi potesse assumere la guida della segreteria regionale del Partito Democratico sembra per ora congelata, con il Congresso regionale fermo ai blocchi di partenza. Intanto, De Luca continua a spingere per la presentazione di due liste civiche a lui vicine, con l’obiettivo di consolidare il proprio peso politico nella futura amministrazione.
Il centrodestra non appare in condizioni migliori. Fratelli d’Italia rivendica il diritto di esprimere il candidato presidente, ma all’interno del partito è in corso un braccio di ferro tra chi sostiene il viceministro Edmondo Cirielli, già indicato come candidato naturale, e chi spinge per una figura più civica e trasversale. È il caso dell’avvocato Giosy Romano, coordinatore della Struttura di missione Zes, il cui nome gode dell’appoggio di Forza Italia, della Lega e soprattutto dell’ex ministro Raffaele Fitto, oggi vicepresidente della Commissione europea. Una candidatura, quella di Romano, che potrebbe rappresentare una sintesi efficace per il centrodestra, ma che incontra la ferma opposizione di Cirielli, per il quale un passo indietro significherebbe cedere il controllo politico della coalizione in Campania proprio a Fitto.
Nel frattempo, al di fuori dei due blocchi principali, emergono alcune candidature già ufficializzate, seppur ancora marginali nel dibattito pubblico. Si sono fatti avanti l’imprenditore Stefano Bandecchi, sindaco di Terni e fondatore dell’Università Niccolò Cusano; Corrado Giardina, imprenditore casertano; Raffaele Bruno, segretario nazionale del Movimento Idea Sociale; e il chirurgo Carlo Arnese, in campo con Forza del Popolo. Nomi che al momento non sembrano minacciare l’egemonia dei due poli, ma che potrebbero trarre vantaggio dal protrarsi dello stallo.