di Michele Vidone
Dopodomani, venerdì 19 dicembre, sono in programma presidi e iniziative in dieci regioni: Piemonte, Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia, promossi da comitati, associazioni, movimenti, sindacati e partiti contrari all’autonomia differenziata. L’obiettivo è contestare l’illegittima accelerazione del Governo sull’autonomia differenziata.
Gli organizzatori chiedono alle giunte regionali, in particolar modo a quelle di centrosinistra, di impegnarsi a ricorrere alla Corte costituzionale qualora i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni) venissero approvati nella legge di Bilancio o nella legge delega, per scongiurare gli effetti discriminatori che essi provocherebbero. Nel corso delle iniziative saranno inoltre consegnate le firme dei cittadini raccolte con petizioni che chiedono alle Regioni di non intraprendere alcun percorso volto a ottenere ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia.
Ai presidenti dei Consigli regionali verrà infine trasmesso un documento che denuncia le violazioni alla sentenza 192/24 della Corte costituzionale contenute nelle pre-intese su quattro materie firmate dal ministro Calderoli il 18 e 19 novembre con Piemonte, Lombardia, Veneto e Liguria. Per gli attivisti del fronte No Autonomia differenziata, è necessario denunciare e contrastare questo spregio delle Istituzioni della Repubblica e dei nostri diritti, che a loro giudizio rivela il vero obiettivo della riforma: la secessione dei ricchi.
