Questi playoff, utili per ottenere la promozione nel campionato Primavera1, hanno finalmente restituito al Napoli la nobiltà perduta per effetto della retrocessione, al culmine della disgraziatissima stagione 2022/23. Un lavoro lungo e faticoso, cominciato la scorsa estate e terminato oggi con il 2-0 rifilato all’Entella. Merito in primis di Dario Rocco. Il nuovo plenipotenziario del settore giovanile, Peppe Santoro, dirottato dai “grandi” per rimettere ordine, dando così vita a un cambiamento radicale nella gestione della Under19, aveva chiesto una sola cosa all’allenatore: riportare gli azzurrini nel torneo più prestigioso. Il tecnico proveniente dal vivaio del Benevento ci è riuscito al primo colpo, come succede per le migliori rivoluzioni. Un risultato nient’affatto scontato, specie se bisognava preoccuparsi di risolvere il rebus connesso alla finalissima contro i liguri. Considerando pure l’assenza per squalifica di Matija Popović. Per tutta l’annata la struttura della squadra partenopea s’era appoggiata sull’estro (talvolta) intermittente della sua “stellina”, prototipo di libertà all’interno di un sistema di gioco ben organizzato. In grado comunque di esaltare i fondamentali individuali palesate dal serbo, che nella trequarti altrui, galleggiando tra il centro e la fascia, fa praticamente quello che vuole, con quei piedi educatissimi.
Sul versante tattico, dunque, il Napoli ha dovuto costruire un piano-gara orientato a prendere il sopravvento, attraverso il possesso palla, spazzando progressivamente via i liguri, cui non è bastata intensità e fisicità per tenere a bada la qualità dei padroni di casa. Che è rimasta sempre abbastanza percettibile: gli azzurrini erano chiaramente superiori e hanno finito per travolgere gli avversari.
Impossibile non accorgersi come Lorenzo Russo, al di là della doppietta personale, sia stato uno di quelli che ha indirizzato le sorti della partita, dispensando letture intelligenti in tutte le zone del campo col suo passo cadenzato. Ogni azione passava dai suoi piedi. E trovando, in occasione del vantaggio, la complicità di Malasomma, capace di una giocata determinante. Davvero geniale l’intuizione che ha permesso all’esterno di ricevere la verticalizzazione, arare l’half space e poi accarezzare il pallone, servendo l’assist che ha messo Russo nel – frattempo giunto a rimorchio – davanti alla porta. Sontuoso anche l’inserimento con cui Di Martino, subentrato al 28’ in sostituzione dell’infortunato Colella, ha letteralmente ammaliato la difesa dell’Entella, procurandosi il rigore del definitivo 2-0, trasformato ancora da Russo. D’altronde, il copione della stagione si riassume in Rocco che chiede ai suoi di cercare con insistenza l’ampiezza. Una strategia funzionale a trovare tracce smarcanti e tagli complicati da assorbire, utili a stimolare la creatività di Ballabile e Borriello. Profili portati per indole tecnica e caratteristiche morfologiche a occupare costantemente lo spazio lasciato vuoto dalla punta. Mentre Raggioli si preoccupava di “fissare” la linea difensiva, costringendola ad abbassarsi per sopportarne il sacrificio spalle alla porta, nelle sponde nonché nel ripulire il possesso offensivo. Proprio quello che è successo oggi al “Piccolo” di Cercola.
Allora, era (quasi…) necessario ottenere la promozione, perché confrontarsi con le migliori Primavera del panorama nazionale rappresenta inevitabilmente un catalizzatore. Quindi, fare un grosso balzo in avanti nelle gerarchie delle Under, diventando sostanzialmente “grandi”, permetterà di crescere ulteriormente. Difficile onestamente mettere in dubbio questa semplice constatazione. Osservando la gioia di questi ragazzi al fischio finale.
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