Non ha senso mettere in correlazione le elezioni regionali con la Giornata nazionale del ringraziamento per i frutti della terra, che è un evento che riguarda tutto il Paese, ma certamente può essere considerata un messaggio per chi aspira a governare la nostra Regione: bisogna mettere ai primi posti l’agricoltura, che può essere un volano per il riscatto del territorio”. Lo ha dichiarato monsignor Antonio Di Donna, presidente della Conferenza episcopale campana e vescovo di Acerra, nel corso della presentazione della 75esima Giornata del Ringraziamento per i frutti della terra, che si svolgerà proprio ad Acerra l’8 e il 9 novembre.

“La nostra terra, una volta Campania Felix, è sempre stata fertilissima – ha aggiunto Di Donna –. I più anziani ricordano che si facevano fino a tre raccolti l’anno. I guai sono cominciati quando si è abbandonata la vocazione agricola, attratti dal miraggio delle fabbriche. Gli agricoltori hanno lasciato la coltivazione dei campi, smettendo di essere le sentinelle del territorio”.

La 75esima edizione della Giornata del Ringraziamento, dedicata quest’anno al tema “Giubileo, rigenerazione della terra e speranza per l’umanità”, si svolgerà ad Acerra, definita “simbolo di tutte le terre dei fuochi”. L’evento, presentato da monsignor Di Donna e da don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale CEI per la Pastorale sociale e il lavoro, prevede un seminario inaugurale con la partecipazione, tra gli altri, del generale Giuseppe Vadalà, commissario unico per la bonifica della terra dei fuochi, e della docente di teologia morale Mena Sacco. Seguirà una tavola rotonda con i rappresentanti di ACLI Terra, Coldiretti, Fai CISL, Feder.Agri-MCL e Terra Viva.

“Ringrazieremo il Signore per i frutti della terra – ha spiegato don Bignami – ma parleremo anche con lavoratori e associazioni di categoria delle condizioni di lavoro e del riposo della terra, che deve essere rispettata e curata affinché continui a darci frutti di qualità”.

Di Donna ha sottolineato che “il riscatto e il rilancio di questi territori passano inevitabilmente dal rilancio dell’agricoltura, tesoro tramandato dai nostri padri. Acerra può essere considerata simbolo di tutte le terre dei fuochi d’Italia, e gli agricoltori devono unirsi in forme cooperative per affrontare insieme le difficoltà”.

Sull’appello del presidente della Conferenza episcopale campana è intervenuto anche Salvatore Ronghi, presidente del movimento “Sud Protagonista”: “Raccolgo con grande condivisione l’invito di monsignor Di Donna a considerare l’agricoltura tra le priorità della futura azione di governo regionale e a restituire alla nostra terra, una volta Campania Felix, la sua salubrità e fertilità. Dopo anni di ambientalismo improduttivo, occorre occuparsi davvero dell’ambiente, delle bonifiche e del risanamento del territorio. L’agricoltura deve tornare al centro per rilanciare le nostre produzioni e valorizzare il lavoro dei nostri agricoltori”.

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