“L’episodio che ha coinvolto Sigfrido Ranucci ha reso ancora più evidente un tema che nel nostro Paese resta troppo spesso un non detto: le pressioni, le ingerenze e i tentativi di condizionamento sulla stampa sono una realtà quotidiana”. Lo afferma Piero De Luca, capogruppo del Partito Democratico nella Commissione Affari europei della Camera, intervenendo sul dibattito relativo alla libertà di informazione e alla tutela dei giornalisti. De Luca denuncia come molti operatori dell’informazione in Italia si trovino a lavorare “sotto minaccia o sotto pressione”, anche a causa dell’uso improprio delle querele, trasformate “in strumenti di intimidazione per zittire il dissenso e reprimere la critica al potere”.
“È inaccettabile – aggiunge il deputato dem – che, in una democrazia matura, si reagisca alle inchieste o alle critiche con denunce e azioni legali pretestuose. La libertà di stampa non può essere difesa a corrente alternata, né solo quando fa comodo. Serve coerenza e coraggio”. De Luca critica inoltre l’atteggiamento della maggioranza, giudicando “ipocrite” le espressioni di solidarietà nei confronti del giornalista Ranucci se non accompagnate da “atti concreti a tutela del giornalismo libero”.
Il parlamentare chiede al Governo e alla maggioranza di sostenere l’emendamento del Partito Democratico per recepire immediatamente la direttiva europea anti-SLAPP, volta a contrastare l’abuso delle cosiddette “querele bavaglio” e a garantire la protezione dei giornalisti e del diritto dei cittadini a essere informati.
“È incomprensibile – conclude De Luca – l’ostinazione della destra nel non voler approvare questa norma all’interno della legge di delegazione europea. Con la discussione alla Camera della legge comunitaria abbiamo l’occasione di dare un segnale chiaro: difendere la libertà di stampa significa difendere la democrazia stessa. Perdere questa opportunità sarebbe un errore grave e imperdonabile”.
