Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato di non aver partecipato al voto referendario, motivando la sua scelta con una critica all’uso politico dello strumento della democrazia diretta. Intervenendo alla trasmissione Otto e Mezzo su La7, Piantedosi ha spiegato: “Non l’ho reso noto prima perché ritenevo che, da arbitro della disciplina della tornata elettorale, non dovessi farlo. Non ho votato perché ritengo l’istituto referendario una cosa molto nobile per essere utilizzata – come credo sia stato fatto in questa occasione – per motivi di legittime ma diverse strumentalità politiche”.

Nel corso della stessa intervista, il ministro è tornato anche sul caso Paragon, la società accusata di aver spiato illegalmente alcuni giornalisti. Riferendosi al documento pubblicato il 5 giugno dal Copasir, Piantedosi ha affermato: “Secondo gli atti ufficiali non è stato intercettato illegalmente il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato”. Alla domanda se ciò significhi che la società Paragon abbia affermato il falso, il titolare del Viminale ha risposto: “Da quello che dice il Copasir, evidentemente sì”.

Piantedosi ha inoltre precisato di essere a conoscenza di alcune informazioni in quanto ministro dell’Interno, rimarcando la propria posizione sulla regolarità delle attività svolte e la trasparenza degli atti ufficiali.

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