È stata ridotta a 11 anni e 8 mesi la pena per Emanuele Civita, il giovane oggi 21enne condannato per il raid armato avvenuto a Sant’Anastasia nel maggio 2023, durante il quale fu ferita, per fortuna solo di striscio alla testa, una bambina di 10 anni. La Corte di Appello di Napoli ha escluso le aggravanti della premeditazione e della detenzione illegale dell’arma, riformando così la sentenza di primo grado, che lo aveva condannato a 14 anni per tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso. Il raid, una classica ‘stesa’, fu commesso in pieno centro insieme a un complice minorenne. Oltre alla bambina, rimasero feriti anche i genitori, mentre il fratellino riuscì a uscire illeso. I due furono identificati grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza.
“Siamo in attesa di leggere le motivazioni – ha dichiarato l’avvocato Roberto Russo, legale della famiglia della bambina – ma siamo soddisfatti per la sostanziale conferma dell’impianto accusatorio, che riconosce in Civita la volontà omicidiaria, sebbene nella forma del tentativo.” Anche la Fondazione Polis si è costituita parte civile nel processo. In aula, accanto ai familiari della piccola vittima, era presente un’equipe multidisciplinare della Fondazione per offrire supporto psicologico e legale.