di Michele Vidone

Alla vigilia dell’assemblea nazionale del Pd, l’ipotesi più accreditata è l’allargamento della maggioranza che sostiene Elly Schlein all’area di Stefano Bonaccini, rafforzando la leadership della segretaria. Bonaccini, insieme a esponenti come Alessandro Alfieri, Antonio Decaro e Simona Bonafè, starebbe valutando l’ingresso ufficiale in maggioranza, dato ormai da molti per imminente.

Fuori dall’area bonacciniana restano i riformisti vicini a Guerini, Gentiloni e Delrio, che hanno annunciato una nuova opposizione interna e potrebbero creare tensioni su temi sensibili come politica estera, sostegno all’Ucraina, antisemitismo e alleanza con il M5S. Per evitare scontri, sembra prevalere la scelta di una semplice relazione di Schlein, invece di un documento politico da votare.

Sul futuro del centrosinistra e sulla premiership, Goffredo Bettini sottolinea che a Montepulciano c’è stato un benefico rafforzamento di Elly Schlein che pressoché tutti hanno voluto incoronare per la premiership e afferma: “Schlein sarà la proposta di tutto il Pd. Se la coalizione non accetterà il criterio del partito più votato, ci saranno le primarie che auspico anche con candidati civici.”

Il tema delle primarie resta aperto anche nel confronto con il M5S: Giuseppe Conte ribadisce che un’alleanza dipenderà solo dai programmi. Intanto, oltre cento delegati hanno partecipato a una riunione dell’area Bonaccini-Alfieri, definita molto positiva, per avviare il percorso di ingresso nella maggioranza Pd e aprire una fase nuova nel partito con progetti e programmi che parlino al Paese.

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