Di Angelo Tortora
“Il ricordo di Giancarlo resta vivo: la semina di questi 40 anni sta dando i suoi frutti e il nostro obiettivo è che affidare questi semi ai giovani affinché possano ricordarlo, prendere tutto il bene e non deviare dal loro percorso di vita”. É il messaggio che Paolo Siani, il fratello del cronista de ‘Il Mattino’ ucciso dalla Camorra il 23 settembre del 1985 da due killer sotto casa al Vomero, manda in occasione della presentazione delle iniziative in vista del quarantesimo anniversario dell’uccisione. Il programma è stato presentato nella sede dell’Ordine dei giornalisti della Campania. “Quest’ anno siamo stati inondati da affetto e da iniziative – racconta Siani – già sei mesi fa siamo stati qui a parlare di Giancarlo, a giugno siamo andati a Roma e continueremo fino a ottobre e novembre, perché la nostra idea e’ quella che Luigi Ciotti ci ha insegnato: memoria e impegno legati l’ una all’ altra, separati non hanno senso”. Siani manda poi un messaggio ai giovani che vogliono fare i giornalisti. “Fate bene il vostro lavoro: impegnatevi, credete in quello che fate e fatelo con la schiena dritta. Chi fa il giornalista deve raccontare i fatti. E se sono veri, anche se scomodi, vanno raccontati”. C’è poi l’aspetto relativo alle scuole, che è stata per il fratello di Giancarlo un cambiamento importante. “Quarant’anni fa era impossibile che le scuole parlassero di Giancarlo, non riuscivamo a entrare in contatto con loro. Oggi – dice – non riusciamo ad andare in tutte le scuole che ci chiedono di essere presenti. E’ cambiata completamente l’ attenzione e di questo va dato merito a tutti coloro che in questi anni, in modo anche anonimo, ci hanno aiutato”.