Di Angelo Tortora
Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Napoli esprime “profonda indignazione per la nuova escalation di violenza nella Striscia di Gaza e per il sistematico colpire della popolazione civile, delle strutture sanitarie e degli operatori dell’informazione. Condanniamo con fermezza l’attacco che ha colpito l’ospedale Nasser, causando almeno 20 morti e numerosi feriti tra cui medici, soccorritori e cinque giornalisti: un evento che, secondo autorevoli cronache internazionali, presenta le caratteristiche di un “double-tap” su un’area ospedaliera”. “Ribadiamo e facciamo nostri gli appelli lanciati dalla FNOMCeO e da ampie reti della società civile: occorre evacuare i civili più vulnerabili – in particolare bambini, feriti e malati – e rafforzare i corridoi umanitari per garantire l’arrivo di personale sanitario e aiuti essenziali. Il Consiglio Direttivo di Napoli si unisce alla dichiarazione congiunta dell’Ordine dei Giornalisti e della FNOMCeO: «Basta uccisioni a Gaza di reporter e personale sanitario. Colpire chi cura e chi testimonia viola i principi cardine del Diritto Internazionale Umanitario, mina la fiducia nelle regole di guerra e priva le comunità dell’accesso alle cure e alla verità dei fatti». L’OMCeO di Napoli manifesta “forte preoccupazione per l’indifferenza crescente della comunità internazionale e di parte dell’opinione pubblica. La sofferenza di civili intrappolati in aree di conflitto non può diventare rumore di fondo. Ai governi, alle istituzioni europee e alle Nazioni Unite chiediamo passi verificabili: cessazione immediata degli attacchi contro ospedali e ambulanze, protezione attiva degli operatori sanitari e dei giornalisti, indagini indipendenti su tutti gli episodi che hanno coinvolto strutture e personale civile». Infine, il sostegno all’iniziativa del 28 agosto: «Guardiamo con rispetto alle forme non violente di testimonianza civile, come lo sciopero della fame indetto per giovedì 28 agosto. Iniziative che intendono richiamare l’attenzione sul dramma umanitario in corso e che sosteniamo nella misura in cui mantengano al centro dignità, legalità e tutela della vita, senza entrare nel merito di singole adesioni o modalità operative».