Non è stata ammessa come parte civile la Fondazione Vassallo, costituita il 5 dicembre 2010 dai fratelli Dario e Massimo per ricordare e tutelare la memoria di Angelo Vassallo, il sindaco “pescatore” di Pollica-Acciaroli ucciso il 5 settembre del 2010. La decisione è arrivata nel corso dell’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Salerno, nell’ambito del procedimento per l’omicidio del primo cittadino cilentano, avvenuto quindici anni fa.
Secondo quanto si apprende, il giudice ha ammesso come parti civili circa quindici soggetti, tra cui i familiari di Vassallo, i ministeri della Giustizia e dell’Interno, la Presidenza del Consiglio dei ministri, la Regione Campania, la Provincia di Salerno, l’Anci, il Parco nazionale del Cilento, il Partito Democratico campano, il Comune di Pollica e diverse altre associazioni.
Tra le parti civili ammesse figura anche Bruno Humberto Damiani, noto come “il brasiliano”, il primo indagato per l’omicidio nel 2015, la cui posizione è stata poi archiviata due volte.
Il processo proseguirà con una nuova udienza preliminare fissata per il prossimo 14 novembre.