Roberto Occhiuto lascia la presidenza della Regione Calabria ma annuncia la sua intenzione di ripresentarsi alle elezioni anticipate. La decisione è stata comunicata attraverso un video diffuso sui social, in cui il governatore spiega le ragioni del passo indietro: “Ho deciso di dimettermi, ma anche di ricandidarmi. Tra qualche settimana si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere, non altri”.
Occhiuto ha motivato le dimissioni con il clima di paralisi amministrativa seguito agli sviluppi giudiziari che hanno interessato la Regione: “In un Paese civile nessuno deve dimettersi per un avviso di garanzia. Però sta succedendo che nessuno si assume la responsabilità di firmare niente”.
La scelta del governatore ha subito diviso il panorama politico. Matteo Salvini, dalla festa della Lega Romagna, ha espresso pieno sostegno: “Ha fatto bene a dimettersi piuttosto che tenere la macchina ferma. Chiede la fiducia non ai magistrati ma ai cittadini”.
Durissime invece le opposizioni. Il Pd calabrese ha parlato di “blitz politico” dettato da tattiche interne alla maggioranza e di un governatore “poltronista” che avrebbe anticipato le urne per evitare di essere messo da parte nel 2026. Il Movimento 5 Stelle ha definito “uno scandalo nazionale” la gestione della Regione, accusando Occhiuto e il governo Meloni di aver sacrificato la Calabria con il taglio dei fondi Pnrr per l’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria.
Anche Carlo Calenda, in visita a Lamezia Terme, ha lanciato un monito al governatore: “Se fai troppo il bullo, prima o poi ti fai male. La Regione non procede su nulla, soprattutto su sanità e trasporto pubblico”.
Infine, Angelo Bonelli di AVS ha definito le dimissioni “una mossa spregiudicata” volta a evitare lo scenario di una mancata ricandidatura per effetto dei rapporti di forza interni al centrodestra. Nei prossimi mesi saranno quindi i calabresi a esprimersi alle urne, in un voto anticipato che promette di trasformarsi in un vero banco di prova politico per la maggioranza regionale e per le opposizioni.
