Antonio Vergara si inserisce nel filone dei centrocampisti tecnici ed eleganti che negli ultimi anni sono sbocciati dal settore giovanile del Napoli, costruendosi poi un solido percorso tra i professionisti: Raffaele Maiello e Luca Palmiero erano assai quotati nella Primavera degli azzurri. Promettevano sicuramente un futuro brillante, confermato da una discreta esperienza maturata in B. Ma alla Reggiana sono sicuri che Vergara sia solo di passaggio in cadetteria. Il futuro gli dovrebbe sorridere ai massimi livelli, perché abbina al dribbling, tipico delle mezzali assai creative, l’intensità del tuttocampista. Capace cioè di cantare da solista, ed al contempo portare la croce, come il più classico dei comprimari.

Del resto, che avesse qualcosa di speciale s’era visto in Serie C, nella stagione 2022/23, mandato a farsi le ossa dal club partenopeo alla Pro Vercelli. Là dimostra subito di essere un midfielder moderno, in grado di invadere la trequarti altrui, strappando in conduzione; nonché associarsi ai compagni in costruzione grazie all’intelligenza tattica. A certificarlo, le 34 presenze, arricchite pure da 1 gol, che fanno da rampa di lancio per il salto di categoria. Peccato che un infortunio al legamento crociato gli abbia fatto saltare l’intera stagione passata, obbligandolo ad accontentarsi delle briciole alla Reggiana (la misera di 7 scampoli di partite), dopo aver messo in mostra un talento davvero speciale, all’esordio tra i “grandi”, con la maglia delle Bianche Casacche vercellesi.

Potenziale da Serie A

Se consideriamo i guai passati, il rendimento (finora 31 presenze, 5 gol e 6 assist) e le qualità palesate in questo campionato, ancora in prestito ai granata, sono fuori dal comune. Elegante nel puntare l’avversario con la palla, abile nelle letture e pulito nelle rifiniture. Difficilmente perde la compostezza, specialmente sotto pressione: sceglie talmente bene la postura al momento della ricezione orientata, che mentre stoppa ha già in mente la mossa successiva. Generalmente, non fa (quasi) mai giocate ordinarie; forza poco e sbaglia meno. Al passaggio conservativo preferisce l’imbucata o la verticalizzazione profonda. Tutte cose anche molto belle da vedere.

Insomma, stiamo parlando di uno tra i prospetti più futuribili della classe 2003. Perciò spendibile in entrambe le fasi in cui si articola il gioco. Dotato di piede educatissimo, che gli consente di aiutare la squadra nella risalita dal basso. Però iperperformante quando è libero di interpretare in maniera offensiva il ruolo, influenzando la manovra della Reggiana nella metà campo avversaria.

Per immaginare di avere una carriera luminosa al piano di sopra deve necessariamente limare alcune imperfezioni. Nondimeno, sembra evidente che abbia grandi margini di miglioramento. L’impressione è che per caratteristiche potrebbe emergere anche in Serie A; ovviamente, giocando con continuità. All’ombra del Vesuvio oppure altrove. In effetti, i “soliti noti”, profondi conoscitori del mercato parlano di un sondaggio di Fiorentina e Parma. In ogni caso, bisognerà fare i conti con il Napoli, che con lungimiranza gli ha rinnovato il contratto fino al 2027.

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