Di Angelo Tortora
A Benevento è polemica sulla toponomastica, con l’opposizione in consiglio comunale e l’Anpi che accusano il sindaco Clemente Mastella di una sorta di “occupazione della memoria”, dedicando i luoghi pubblici solo a esponenti della Democrazia Cristiana, e il primo cittadino che replica di aver invece “appagato tutte le sensibilità”. Oggi l’ultima puntata della querelle, con l’intervento di Marcella Sorrentino, la segretaria provinciale di Noi di centro, il partito creato da Mastella, che difende le scelte del leader. L’Anpi ricorda i tanti luoghi intitolati a esponenti Dc. Nelle ultime settimane nel capoluogo sannita un parco pubblico è stato intitolato a Ciriaco De Mita, mentre un nuovo complesso residenziale pubblico di venti alloggi, al rione Libertà, porterà il nome di Amintore Fanfani. Già esiste poi una colonia elioterapica Francesco Cossiga, un palazzo Alcide De Gasperi, ed altre intitolazioni a Giovan Battista Bosco Lucarelli, Aldo Moro, Mario Vetrone e altri democristiani. L’ultimo casus belli riguarda piazza Matteotti, che ha cambiato la denominazione in piazza Santa Sofia: l’Anpi si aspettava che il Comune “sanasse la ferita” di non avere più “luoghi dedicati al più noto dei martiri del fascismo, prima di procedere a nuove intitolazioni”. Ma questo non è avvenuto. A stretto giro la replica di Mastella, il quale spiega che il cambio di denominazione avvenne nel 1990 e che, da allora, “si sono succedute amministrazioni di ogni colore e nessuno ha mosso un dito. Dopo 35 anni l’improvviso risveglio dal torpore con me, in maniera che mi sembra a questo punto strumentale e farisaica: tutti si svegliano ora. E’ surreale”. “Prendo atto – afferma il sindaco – che talvolta un approccio ideologico quando non proprio fazioso genera autentiche mistificazioni della realtà: la sezione di Benevento dell’Anpi sulla toponomastica prende lucciole per lanterne e confonde, come in quel capolavoro musicale che compie 50 anni, gli alibi che concede facilmente ad alcuni, con le ragioni che sono oggettive e nei fatti”.