Il gol di Lorenzo Russo, un sontuoso tiraggiro su punizione dal limite, infilato direttamente a levare la polvere sotto l’incrocio dei pali, ha deciso il Quarto di finale dei play-off promozione del campionato Primavera2, permettendo al Napoli di regolare un Renate mai domo, messo in campo magistralmente da Gianluca Savoldi. L’atteggiamento dei suoi ragazzi non è mai cambiato: hanno continuato ad essere assai aggressivi, pure nei supplementari. Solidi difensivamente, nonché ben organizzati dalla metà campo in su. In questo scenario, i brianzoli a tratti hanno letteralmente imbrigliato i padroni di casa, controllando i flussi del gioco. Sembrerà banale, ma hanno dimostrato di avere delle idee.

Pensieri simili devono aver attraversato la mente dei tifosi che assiepavano gli spalti del “Piccolo” di Cercola. I segnali del disastro imminente c’erano tutti. A cominciare dal gol dello svantaggio, subito alla mezz’ora, causa una sciagurata palla persa in situazione di risalita dal basso. Col passare dei minuti sale in cattedra Popović, che talvolta veicola in compagni e spettatori l’impressione di straniarsi. Nondimeno, è dotato di un talento cristallino, e piedi educatissimi. Tutto opera sua il pareggio, con una giocata ai limiti del visionario: prima nello smarcarsi dietro la linea di pressione altrui. Quindi, nel chiudere in rete con un tocco morbido.

Questione di lucidità, insomma. Ma anche di incoscienza, visto che da lì in avanti c’è stata la costante sensazione che sia l’una che l’altra potessero mettere in cassaforte il risultato. Un equilibrio rotto da due giocate diametralmente opposte. Una parata salvifica di Turi, veramente qualcosa in più di un mezzo miracolo. E la rete del 2-1, una manciata di minuti dopo, che ha restituito perfettamente la dimensione di questa clamorosa qualificazione. Nel mezzo, l’espulsione di Popović per fallo di reazione, che sottrare al Napoli la sua “stellina” in vista della trasferta contro il Como, che sancirà il nome della prima finalista.

Mancavano pochi centesimi di secondi prima che l’arbitro decretasse lo stop, obbligando le squadre a giocarsi poi la qualificazione alla lotteria dei rigori, al termine di 120’ concitati e tiratissimi. Probabilmente. il tecnico degli azzurri, Dario Rocco, non si è fatto prendere dalla frenesia, e consapevole di avere in panchina un mucchio di qualità, ha fatte delle scelte in corso d’opera che si sono rivelate azzeccate. Tipo dosare il minutaggio a Mattia Esposito ed allo stesso Russo, impegnati nella rifinitura con la Prima Squadra. E perciò in panchina. Sorta di azzardo tattico, poiché ha determinato lo spostamento di capitan Emmanuele De Chiara al centro della difesa.

In definitiva, se nel primo tempo i partenopei hanno pagato a caro l’approccio radicale nel decidere l’undici da schierare inizialmente, ed un conseguente impoverimento delle idee nella costruzione della manovra, forse a fare la differenza hanno contribuito davvero le sostituzioni. Che però certificano come l’organico sia profondo, in grado dunque di fare un ulteriore passo in avanti nel momento del bisogno. Segno che nel complesso, il progetto funziona e continua a crescere con ritmi sostenuti. Del resto, non si arriva in Semifinale, al culmine di una stagione lunga e impegnativa, se il gruppo non è forte, dal punto di vista caratteriale ed emotivo. Ergo, bisogna parlare del lavoro svolto della società, in primis il passaggio di Peppe Santoro in pianta stabile alla cura della Primavera. Adesso saranno giorni di riflessione per la Primavera. Che giunta a questo punto dei playoff non deve nascondersi. E puntare assolutamente alla promozione.

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