Migliaia di persone hanno partecipato ieri pomeriggio al Napoli Pride, il grande corteo dell’orgoglio LGBTQIA+ che ha attraversato la città partenopea, concludendosi in piazza Dante, dove in serata è previsto lo Star Show con numerosi artisti e la partecipazione della madrina Gaia. «Napoli è una città che storicamente è sempre stata aperta ai diritti – ha dichiarato il sindaco Gaetano Manfredi, presente in corteo – una città nella quale la diversità è un grande valore. La grande partecipazione e la condivisione di tutta la cittadinanza su queste battaglie fanno di Napoli un esempio per l’Italia».

Accanto al sindaco, nel corteo hanno sfilato esponenti delle istituzioni e della società civile, tra cui l’assessora regionale Lucia Fortini, in rappresentanza della Regione Campania (assente il presidente Vincenzo De Luca, impegnato fuori regione), l’ex presidente della Camera Roberto Fico e l’ex sindaco e governatore Antonio Bassolino.

Per la prima volta ha partecipato anche un carro della Cgil, con il segretario campano Nicola Ricci, a testimonianza del crescente sostegno del mondo del lavoro alle battaglie per l’uguaglianza. Il corteo è stato animato dai tradizionali carri, musica, look coloratissimi e slogan per la libertà, l’orgoglio e i diritti civili.

Grande spazio anche alla solidarietà internazionale, con numerosi striscioni e bandiere a sostegno della Palestina, a cui si sono affiancati cartelli per la pace e contro i bombardamenti. «Ogni occasione è giusta per rivendicare rispetto e diritti, a prescindere dagli orientamenti sessuali», ha detto Angela, una giovane arrivata da Avellino. «La pace – ha aggiunto Marcello, ventenne di Crispano – deve restare il primo obiettivo».

«Il corpo non è mai reato – ha sottolineato l’assessora comunale Emanuela Ferrante – è la frase che meglio sintetizza il senso di questa giornata. Fino a quando in Italia non saranno riconosciuti a tutti i diritti civili fondamentali, non potremo definirci un Paese davvero civile».

L’edizione 2025 del Napoli Pride conferma dunque il ruolo del capoluogo campano come città simbolo della tolleranza, dell’inclusione e dei diritti, dove la partecipazione è sempre più ampia e trasversale.

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