«Ancora una volta si sceglie di non scegliere Napoli». Così la consigliera regionale indipendente Marì Muscarà interviene con fermezza nel dibattito sui lavori di restyling in via Toledo, criticando l’adozione della cosiddetta pietra etnea per la nuova pavimentazione e proponendo in alternativa l’utilizzo del basalto vesuviano. Muscarà denuncia: «La pietra etnea ha già dimostrato la sua inadeguatezza ovunque sia stata utilizzata. Basta osservare le condizioni disastrose di molte strade cittadine per capire che si tratta di un materiale fragile, poco durevole e non adatto al nostro contesto urbano. Eppure si continua, inspiegabilmente, a impiegarla, ignorando sicurezza, estetica e buon senso».
Da qui la proposta: riscoprire il basalto vulcanico del Vesuvio, «una pietra storicamente legata all’identità urbanistica e architettonica di Napoli, resistente e a chilometro zero». La consigliera sottolinea come questo materiale sia presente nei depositi comunali, ma inutilizzato: «È un doppio spreco: da un lato rinunciamo a una risorsa locale di qualità superiore, dall’altro continuiamo a investire denaro pubblico in materiali peggiori e più costosi».
Muscarà parla anche di una questione culturale e simbolica: «Scegliere il basalto vesuviano non è solo una scelta tecnica, ma un atto di rispetto verso la memoria e l’identità della nostra città. È sostenibilità vera, radicamento nel territorio, valorizzazione delle nostre risorse».
Infine, un appello al Comune: «Si torni a investire sul basalto vesuviano e lo si inserisca come materiale prioritario nei progetti di riqualificazione urbana. La città merita scelte consapevoli, funzionali e coerenti con la propria storia».