«Anche a me manca il Premio Strega, pur stando qui in uno dei posti più belli del mondo». Così il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha commentato la sua assenza dalla finale del più importante riconoscimento letterario italiano, parlando con i giornalisti italiani all’Auditorium della James Simon Galerie, a margine della conferenza stampa per l’esposizione dei Bronzi di San Casciano a Berlino.

«Era del tutto ovvio che un ministro non andasse a commentare dei libri che non aveva avuto modo di leggere», ha aggiunto, liquidando le polemiche dei giorni scorsi: «La questione dello Strega è finita ieri, oggi guardiamo avanti».

Il ministro è poi tornato anche sull’ipotesi di trasferire la cerimonia del Premio da Villa Giulia a Cinecittà: «Non è un ridimensionamento. Cinecittà è molto più grande di Valle Giulia, è più ricca di spazi e di possibilità espressive. Oltretutto è in periferia: è giusto che anche le periferie godano della possibilità di fruire di grandi rassegne culturali, letterarie, cinematografiche. Quindi, perché no?», ha detto.

A Berlino, Giuli ha anche fatto il punto sulle nomine nel settore culturale, in particolare dopo le dimissioni di Nicola Borrelli da direttore generale Cinema e Audiovisivo del ministero. «Per fortuna, nel mondo del cinema non ci sono tante nomine da fare. Stanno per essere formalizzate quelle relative agli istituti culturali e ai musei: siamo praticamente pronti. Quanto al cinema, c’è semplicemente una posizione da ricoprire, lo faremo presto, ordinatamente, senza alcun problema», ha assicurato. E ha concluso, con riferimento al suo ruolo nella partita: «Nella nomina io ho sempre voce in capitolo».

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