Le recenti minacce rivolte ai figli dei ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi, dopo quelle indirizzate alla figlia della premier Giorgia Meloni, accendono l’allarme su un clima di crescente odio politico e personale. È la stessa presidente del Consiglio a intervenire con parole dure, condannando apertamente l’accaduto: “Le minacce rivolte anche ai figli del vicepremier Salvini e del ministro Piantedosi dimostrano che non siamo davanti a episodi isolati, ma a una spirale d’odio alimentata da un fanatismo ideologico che ha superato ogni limite. Nessuna divergenza politica, nessuna battaglia ideologica può mai giustificare l’attacco ai figli, ai bambini, alla parte più intima e sacra della vita di una persona”.
Il clima politico si infiamma ulteriormente, con un’ondata di solidarietà bipartisan. Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, ricorda le parole di Silvio Berlusconi contro l’odio verbale, definendolo “la malattia più grave della nostra società”. E aggiunge: “Colpire la sfera familiare è una deriva pericolosa che va condannata e fermata”.
Anche il ministro Gilberto Pichetto si unisce al coro: “Episodi che rivelano un clima di odio inaccettabile, che travalica ogni limite. Minacce di tale gravità vanno condannate con la massima severità”. Mentre il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, sottolinea con preoccupazione che questo odio “non proviene da fanatici isolati, ma da figure con responsabilità culturale e sociale”.