È previsto per domani, venerdì 20 giugno, uno sciopero nazionale di 8 ore del settore metalmeccanico, accompagnato da mobilitazioni in tutte le regioni d’Italia. A proclamarlo sono i sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, che chiedono con forza la riapertura della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL), scaduto da quasi un anno.
I sindacati accusano Federmeccanica e Assistal di “tenere in ostaggio un milione e mezzo di lavoratori” e denunciano l’interruzione del negoziato, definendola “irresponsabile”. La protesta riguarda anche la mancata ripresa del tavolo per il CCNL delle piccole e medie imprese aderenti a Unionmeccanica-Confapi, bloccato dal 17 marzo scorso.
In programma manifestazioni in tutto il Paese, con la partecipazione dei vertici sindacali:
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Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim, sarà al Parco Nord di Bologna dalle ore 9;
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Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil, interverrà a Napoli;
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Rocco Palombella, leader della Uilm-Uil, sarà a Mestre.
Presidi e cortei si terranno anche a Udine, Trento, Bergamo, Aosta, Torino, Genova, Firenze, Ancona, Perugia, Lanciano, Roma, Bari, Potenza, Vibo Valentia, Palermo e Cagliari.
Con le otto ore di domani si sale a 40 ore complessive di sciopero già effettuate nel corso della vertenza. “Le giustificazioni legate alla crisi dell’industria non sono più credibili – attacca la Fim – serve un’assunzione di responsabilità verso milioni di famiglie e lavoratori che attendono risposte concrete su salari, condizioni di lavoro e diritti”.