Un lungo applauso ha aperto il flash mob organizzato nel pomeriggio di ieri all’esterno dell’Istituto statale di istruzione secondaria “Andrea Torrente” di Casoria, frequentato da Martina, la 14enne uccisa dal suo ex fidanzato. L’iniziativa ha visto la partecipazione di studenti, collettivi studenteschi, cittadini e rappresentanti istituzionali, tutti uniti nel ricordo della giovane vittima e nella richiesta di giustizia. Tanti i giovanissimi presenti con indosso magliette bianche con il volto di Martina stampato, altri hanno portato cartelli con messaggi come “Basta doppi standard”, “No significa No!” e la scritta “BASTA” scandita da cinque lettere. All’ingresso della scuola è stato affisso uno striscione con scritto: “Martina vive – Resterai sempre nei nostri cuori”. Tra i presenti anche il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Francesco Emilio Borrelli e il sindaco di Afragola Antonio Pannone. Poco dopo è arrivata anche la madre di Martina. In lacrime, ha sussurrato: “Questa è la scuola che frequentava Martina”, accolta da un lungo e commosso applauso.
Nel frattempo, da Roma, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha sottolineato come “la cultura del rispetto comincia dalle scuole”, annunciando che da settembre 2024 saranno introdotti nuovi obiettivi di apprendimento nell’educazione civica, focalizzati sulle relazioni corrette tra uomo e donna. Ha anche annunciato corsi per formare insegnanti specializzati nell’insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri. A Napoli, il prefetto Michele di Bari, dopo aver incontrato i genitori di Martina ad Afragola, ha definito l’omicidio “così efferato da trovare impreparato chiunque”, parlando della necessità di un “sussulto della coscienza collettiva” e di un’educazione che insegni “una sana affettività”.
Il sindaco Pannone ha parlato di un incontro che è andato oltre la commozione, con l’obiettivo di raccogliere dati per definire strumenti normativi adeguati ad affrontare un dramma che è, tragicamente, globale.