L’esperienza del Pnrr come banco di prova per il futuro della gestione dei fondi europei. È questa la lettura offerta dal presidente dell’Anci e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, intervenuto alla Camera al seminario “Coesione Italia – L’Italia delle comunità, l’Europa dei territori – Numeri, storie, futuro”. Secondo Manfredi, la scelta del finanziamento diretto ai Comuni, senza passaggi intermedi, ha mostrato risultati significativi: “I Comuni sono l’istituzione che ha speso di più e con i tempi più corretti, con 21 miliardi utilizzati nel 2025”, ha sottolineato. Un dato che per il presidente dell’Anci conferma l’efficacia di un modello più snello e vicino ai territori.

L’analisi non trascura però le difficoltà ancora presenti nel sistema dei fondi di Coesione, soprattutto per quanto riguarda i tempi di attuazione. “Le opere e gli investimenti ritardano perché i tempi di programmazione e di trasmissione delle risorse sono molto lunghi. I Comuni sono soggetti attuatori, ma arrivano per ultimi nella catena decisionale. I fondi Ue arrivano anni dopo che si è deciso come utilizzarli”, ha spiegato Manfredi.

Un altro nodo critico riguarda la qualità dei progetti. “Realizzare opere nei tempi previsti richiede progettazione adeguata e disponibile. Spesso i tempi di progettazione superano quelli di realizzazione. Disporre di progetti esecutivi significa poter operare con costi e tempi corretti”, ha ricordato, citando un’analisi del Sole 24 Ore.

Manfredi ha poi riconosciuto il lavoro svolto al Ministero degli Affari europei, prima sotto la guida di Raffaele Fitto e poi di Tommaso Foti, nel promuovere una programmazione integrata delle risorse. Un passo che, secondo il presidente dell’Anci, consente di mettere in sinergia fondi Ue, fondi di Coesione e risorse nazionali, facilitando una vera e propria “ingegneria finanziaria” capace di sostenere grandi investimenti e interventi complementari, dalle infrastrutture ai servizi, fino alle politiche sociali.

Resta così tracciata, nelle parole di Manfredi, la strada per un nuovo approccio alla governance dei fondi europei: “L’esperienza del Pnrr ci offre indicazioni importanti per costruire un sistema più efficiente e orientato ai risultati”.

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