Una lettera aperta firmata da oltre 700 intellettuali e artisti, tra cui numerosi Premi Nobel, è stata inviata alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, per chiedere la cancellazione del concerto diretto da Valery Gergiev in programma il prossimo 27 luglio a Caserta, nell’ambito della rassegna “Un’estate da Re”.

Nella missiva, i firmatari esprimono profonda preoccupazione per la presenza del direttore d’orchestra russo, noto per il suo sostegno pubblico a Vladimir Putin, e definiscono l’evento “un gesto politico che rischia di legittimare il regime che rappresenta e la violenza che continua a scatenare”.

Tra i firmatari figurano personalità di spicco come Oleksandra Matviichuk, direttrice del Centro per le Libertà Civili di Kiev e Premio Nobel per la pace 2022, oltre ai rappresentanti dell’organizzazione Memorial, anch’essa insignita del Nobel, tra cui Oleg Orlov, Svetlana Gannushkina e Irina Scerbakova. Con loro, hanno sottoscritto l’appello anche la scrittrice Herta Müller (Premio Nobel per la letteratura 2009), lo scrittore Jonathan Littell, il romanziere Mikhail Shishkin, il coreografo Alexei Ratmansky, la storica Anna Foa (Premio Strega Saggistica 2025) e la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno.

La lettera non si limita a chiedere l’annullamento dell’appuntamento musicale, ma invoca anche l’apertura di un’inchiesta sull’utilizzo di fondi pubblici per eventi ritenuti legati alla propaganda del Cremlino nei paesi dell’Unione Europea. In aggiunta, viene proposta la creazione di un fondo culturale europeo dedicato agli artisti dissidenti che si oppongono apertamente al regime russo.

“Questo concerto – si legge nel testo – finanziato con fondi pubblici, segna il ritorno simbolico di Gergiev sulla scena culturale europea. Non si tratta di un atto neutrale”. La preoccupazione dei firmatari è che la presenza del maestro russo venga interpretata come un segno di normalizzazione e accettazione nei confronti di una figura simbolo dell’apparato di potere putiniano.

Valery Gergiev, già al centro di numerose polemiche internazionali a seguito della sua posizione a favore dell’invasione dell’Ucraina, era stato escluso in passato da importanti palcoscenici occidentali, tra cui la Filarmonica di Monaco. La sua partecipazione al festival casertano segna una riapparizione controversa nel panorama culturale europeo.

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