di Michele Vidone

HEIN 5: Ipnotizza Retegui dal dischetto facendo strillare il pubblico estone nell’unico highlight positivo della sua partita insieme alla parata di corpo su Raspadori. Sui gol non può nulla, le traiettorie erano molto complicate da parare. Molto attivo con i piedi, faro della costruzione dal basso fulcro delle azioni estoni. Si vede che è il giocatore con più starpower del team.

PEETSON 5: Sfrutta i suoi 185 cm di altezza per scacciare via tutti gli attacchi che l’Italia fa tramite i corner. Ogni tanto si vede anche in fase offensiva, con qualche tocco nella trequarti italiana. Lavora meglio del più offensivo Kait. Nel secondo tempo diventa braccetto di destra e viene ammonito per un fallo su Barella, poi fa un salvataggio eccellente su Spinazzola che gli vale un mezzo punto in più.

PASKOTSI 4,5: Va in confusione anche lui ma è comunque meno disastroso del suo compagno di reparto Kuusk, nonostante si è perso Esposito nel gol dello 0-3. Tuttavia, l’attacco dell’Italia è in stato di grazia e per lui, come per tutta la difesa dell’Estonia, la sufficienza non è raggiungibile.

KUUSK 4: Ubriacato da Kean nel gol dello 0-1, è il preludio di una serata nefasta che continua col fallo da rigore ai danni di Retegui, con conseguente rissa. Non riesce a contenere quasi mai le offensive degli azzurri, che puntano sulla sua zona di campo, il punto debole dell’Estonia. Infatti il CT lo toglie dopo un’ora.

METS 4,5: Uscito Kuusk l’Italia decide di non attaccare più sulla sua zona e allora, oltre qualche passaggio in fase di impostazione e qualche intervento, talvolta falloso, niente da registrare.

SALISTE 4,5: Attento nei confronti aerei fino a quando un suo tentativo errato di allontanare il pallone regala il gol dello 0-2 a Retegui. Peccato, gli toglie un punto in pagella. Entra negli spogliatoi nel primo tempo e ci rimane, sostituito.

SINYAVSKIY 5,5: Suo il primo tiro in porta dell’Estonia, a inizio secondo tempo a seguito di una sgaloppata a tutta fascia. Su quel reparto insieme a Saarma fa grandi cose. È da tenere d’occhio, perché ha grande talento. Se la cava contro un nervoso Cambiaso, anche se viene ammonito per una trattenuta proprio contro il giocatore della Juventus.

SHEIN 5,5: Ha spazzato tutto quello che poteva spazzare nelle azioni offensive azzurre, cercando di allontanare i pericoli. Scambia spesso con Saarma, sovrapponendosi sulla fascia. È veloce, è pericoloso, si inserisce. Non una brutta partita la sua, in entrambe le fasi di gioco. Sostituito quando mancano pochi minuti alla fine.

MUSTMAA SV: Esordio in nazionale per lui, uno dei più interessanti prospetti del calcio nordico. Prende confidenza con il campo, ma 7 minuti sono pochi per dare un primo giudizio.

PALUMETS 4,5: Parte col ruolo di metronomo dell’Estonia, nelle azioni offensive è sempre lui a dare il primo tocco una volta varcata la metà campo. Lanci lunghi a trovare gli esterni e, quando possibile, Tamm. In fase difensiva prova ad aiutare, talvolta anche troppo aggressivamente: viene infatti ammonito per un fallo su Tonali verso la fine del primo tempo. Sarà la sua ultima azione prima della sostituzione.

SCHJONNING-LARSEN 4,5: Sulla carta lui è un attaccante, ma Henn lo mette più dietro. Ha il compito di essere colui che dà il via alle azioni estoni nel secondo tempo, compito non spesso eseguito alla perfezione.

SAARMA 6: Il migliore in campo degli avversari. Nel primo tempo la fase offensiva dell’Estonia si sviluppa sulla sua fascia, dove viene spesso raddoppiato da Di Lorenzo ed Orsolini. Dotato di un ottimo scatto, ma poco efficace, fa quel che può. È lui che crea i principali grattacapi alla sempre attenta difesa azzurra.

SOOMETS 5,5: Tramite i lanci lunghi di Hein e Palumets, nel primo tempo l’azione di gioco scavalca Soomets per andare direttamente su Tamm. Nel secondo tempo un cross dopo una sua sgaloppata dà il via al gol dell’1-3 di Sappinen. Col cambio modulo prende il controllo del centrocampo estone.

KAIT 4: La sua fascia è di proprietà di Dimarco. Lui, specialmente nel primo tempo, non si vede mai. Nel secondo tocca qualche pallone in più, ma non è offensivo come vuole il CT.

TAMM 5: Corre, si fa vedere dai compagni, ma tocca pochi palloni, nonostante è il principale riferimento offensivo dell’Estonia. Viene spesso ingabbiato dai centrali dell’Italia. Dà una mano sui corner subìti. Esce dopo un’ora di gioco.

SAPPINEN 5,5: Il suo primo pallone glielo regala Donnarumma sui piedi, lui deve solo imbucare e far fare festa al pubblico estone che celebra il gol della bandiera. Per il resto nulla. Fortunato a trovarsi nel posto giusto al momento giusto, firma la sua quattordicesima rete con la maglia estone indosso.

CT HENN 4,5: La grossa differenza, sia di qualità che di fame, si fa notare. La sua Estonia inizia le azioni offensive dal portiere e con la costruzione dal basso, riuscendo in poche volte a superare la metà campo. Unica nota positiva, o comunque salvabile, è il gioco aereo, minacciato dalla presenza di Pio Esposito su tutti: l’Estonia ha dei giganti, specialmente in difesa, che permettono di respirare quando la palla è in alto. Il problema è che l’Italia se n’è accorta subito e ha dominato palla a terra. Difensivamente punta sulla quantità contro la qualità italiana, mettendo tutti dietro la metà campo. L’ingresso di Sinyavskiy cambia la musica nel secondo tempo, l’Estonia approfitta di un momento in cui l’Italia si è rilassata e inizia a mostrare sprazzi di gioco, addirittura andando a alzare il baricentro.

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