Di Angelo Tortora 

 

Angelo Lancellotti, presidente dell’Acen, in apertura del convegno “Napoli-Bari e Salerno-Reggio Calabria – Investimenti, connessioni, sviluppo” si è cosi espresso:

“Le due direttrici Napoli-Bari e Salerno-Reggio Calabria sono strategiche per lo sviluppo del territorio e del Meridione: si rafforza, così, uno dei nove corridoi della rete centrale TEN-T (Trans-European Transport Network), la struttura portante della mobilità europea, finalizzata a migliorare l’interoperabilità, l’interconnessione e la competitività dei trasporti in tutta l’Unione Europea”. “Per comprendere la portata di questo progetto, basta immaginare che nelle previsioni europee le più importanti città e regioni devono essere collegate in trenta minuti ad una delle nove dorsali previste. Si tratta – ha concluso Lancellotti – di un progetto ambizioso che coinvolge anche tutta la portualità del Mezzogiorno e che, con il progetto europeo di rete estesa (da completare entro il 2040) e il progetto europeo di rete globale (da competere entro il 2050) porterà a una riduzione degli inquinanti fino al 60%”. “I corridoi Napoli-Bari e Salerno-Reggio Calabria non sono semplici opere ferroviarie bensì ponti di sviluppo, strumenti per avvicinare territori, generare nuove opportunità e dare forma concreta agli obiettivi del PNRR. Con oltre 23 miliardi di euro di investimenti attivi in Campania, RFI sta lavorando con determinazione per trasformare le nuove opere in occasioni di crescita per imprese e comunità. Ridurre i tempi, aumentare l’accessibilità, favorire la logistica sostenibile significa rendere il Sud protagonista del cambiamento. Le ferrovie del domani sono già in costruzione”, ha sottolineato Lucio Menta, direttore Investimenti di Rete Ferroviaria Italiana. “La Svimez ha stimato che, ad esempio, l’investimento di 6 miliardi della Napoli – Bari genererà un impatto complessivo di 4,4 miliardi di valore aggiunto e oltre 62 mila nuovi posti di lavoro. Oltre allo stimolo di breve periodo, è un’opera strategica dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Il nuovo collegamento crea le condizioni per sbloccare il potenziale industriale inespresso dei territori e contribuirà in maniera decisiva, al raggiungimento dei target ambientali europei 2030. L’opera permetterà di connettere i due principali poli industriali del Sud, lungo l’asse ovest-est e creerà inedite opportunità di sviluppo per le aree interne dell’Irpinia e del Sannio, contribuendo a contrastarne lo spopolamento”, ha invece spiegato Luca Bianchi, direttore Svimez. “La dotazione infrastrutturale del Mezzogiorno, però, resta ancora insufficiente, in assoluto e in comparazione con il resto del Paese” ha ribattuto Paola Marone, presidente di Federcostruzioni. “Il compito del PNRR – ha aggiunto – è di ridurre il divario con il Nord per attrarre investimenti ed arrestare la fuga di cervelli”. “Il tema delle infrastrutture è strategico per la crescita dell’Italia e per la riduzione di un divario che, per lunghi anni, ha penalizzato le regioni del Mezzogiorno. Il settore richiede investimenti e un piano di sviluppo a lungo termine, ambizioso, in grado di immaginare le città del futuro sempre più connesse e a misura d’uomo. Da questo punto di vista, sia la Napoli-Bari che la Salerno-Reggio Calabria sono essenziali per la crescita delle nostre aree metropolitane, come il territorio napoletano e la sua provincia, e per lo sviluppo delle aree più interne, spesso isolate e lontane dai centri”, ha argomentato il sindaco di Napoli e della Città Metropolitana, Gaetano Manfredi. “Le infrastrutture sono una priorità per il Sud, area vastissima e ricca di risorse potenzialmente trainanti, destinata ad essere traino e non più ultima ruota del carro. Il Comune di Napoli, soggetto attuatore di 86 progetti finanziati dal PNRR e da altre fonti per un totale complessivo di circa 1 miliardo di euro, ha nel settore del potenziamento delle infrastrutture di trasporto e della mobilità dolce gli investimenti più corposi. Le istituzioni nazionali e locali stanno – ha concluso – lavorando concretamente per crescere e migliorare la qualità della vita degli abitanti: è il momento di accelerare”. Ha moderato i lavori Mario Hübler, direttore dell’Acen.

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