Nonostante le premesse estive facessero immaginare un cambio di identità difficile da metabolizzare, al momento, la ricostruzione estiva della Juve Stabia non ha modificato le aspettative della proprietà, intenzionata a dare sostanza ad un progetto a medio termine. In ogni caso, le Vespe hanno dimostrato in Coppa Italia, nonché nelle prime giornate di Serie B, di poter mettere i bastoni tra le ruote a chiunque. Perciò non deve destare preoccupazione un inizio di campionato caratterizzato da due pareggi consecutivi: la squadra non è andata male dal punto di vista della qualità nel gioco, e costruito anche delle buone occasioni. Segno che si sta adattando ai princìpi di Abate. Il nuovo tecnico schiera un 3-5-2 a tratti ambizioso, che però ha evidenziato una mancanza di verticalità negli ultimi sedici metri. In tal senso, il punticino ottenuto contro Virtus Entella e Venezia appariva bugiardo, non rispecchiando appieno la bontà delle prestazioni. Allora, vanno apprezzati gli sforzi della società, che nell’ultimo giorno di mercato hanno garantito all’allenatore l’opportunità di rinforzare l’attacco grazie all’innesto di Alessandro Gabrielloni.
Detto e fatto, eccolo, il profilo di grande spessore, capace di ampliare le soluzioni offensive ai gialloblù. L’ex Como è veramente un giocatore di culto per tutto quello che ha fatto coi lariani: uno dei pochi a poter vantare il privilegio di aver segnato in ogni categoria indossando la stessa maglia. Sbarcato sulle sponde del Lago nel 2018, quando a causa di una mancata fideiussione la squadra dovette ripartire dalla Serie D, è riuscito ad arrampicarsi sino alla A, sopravvivendo a qualsiasi tentativo di accantonamento. Protagonista in Lega Pro, sembrava invece doversi accontentare delle briciole al piano di sopra, vivacchiando in panchina. L’arrivo di Fabregas gli ha letteralmente stravolto la vita: si è fatto trovare pronto, realizzando gol importantissimi in chiave promozione. Nella perfetta rappresentazione del giocatore iconico, rimane poi indimenticabile la rete rifilata alla Roma lo scorso anno (taglio sul primo palo a chiudere un cross e anticipare il marcatore), condita dalla corsa verso la curva per aggrapparsi alla recinzione, e ricevere l’abbraccio dei tifosi di casa.
Istinto, fisicità e mismatch
Gabrielloni è sceso dunque di categoria, lasciandosi sedurre dall’offerta di Lovisa. Si può dire che in questa specifica operazione l’approccio del diesse stabiese sia stato completamente diverso rispetto alla sua solita attitudine lavorativa. Una filosofia spesso incentrata sulla volontà di entrare in possesso di gioielli più o meno splendenti; prospetti assai futuribili, o comunque lontani dalla definitiva affermazione, a caccia di una vetrina per mettersi in mostra. Bisognava venire a patti con la realtà, e riconoscere che un innesto era necessario, per rimediare alla partenza di Adorante. Adesso Abate ha solo l’imbarazzo della scelta, avendo ben tre risorse di uguale valore che si contenderanno il posto là davanti. Sul gong del mercato, infatti, Gabrielloni si è aggiunto a un gruppo in cui già c’erano il riconfermato Candellone, e l’altro rinforzo estivo Burnete, un giovane di grande talento, giunto in prestito dal Lecce.
Facile pensare che Abate, nient’affatto oltranzista sul piano tattico, intenda sfruttare le caratteristiche di Gabrielloni senza cambiare troppo le carte in tavola ai flussi di gioco sviluppati dalla sua squadra. Anzi, vorrà ampliarne il playbook, assicurandosi una leva importante nella fase di transizione. Per cui potrebbe capitalizzare il piede educato di Confente, avendo il portiere un calcio lungo e pulito, tale da trasformarlo in un’arma letale, affinché superi la pressione avversaria, stimolando il nuovo centravanti alla ricerca della soluzione diretta, aggredendo la profondità nella metà campo altrui. Del resto, è risaputo che in cadetteria, quando gli spazi si restringono inesorabilmente, godere di un certo vantaggio fisico, abbinato all’istinto per la rete, permette (quasi) sempre di fare la differenza.
Basterà questa mismatch per cambiare lo status della Juve Stabia, convertendola da outsider, destinata presumibilmente a fare un campionato tranquillo e poco altro, ad autorevole candidata ai play-off? Forse è ancora presto per emettere un pronostico così vincolante. Certo, la chiusura col botto del mercato costituisce una premessa interessante circa il futuro dei gialloblù.
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