Foto Antimo PiccirilloFoto Antimo Piccirillo

Sembra che il Napoli voglia ripetere il medesimo esperimento fatto la scorsa estate con Lukaku, cioè un profilo non giovane o comunque di prospettiva, ma “stagionato”, in grado tuttavia di esprimersi ancora ad altissimo livello. Un ragionamento che potrebbe adattarsi perfettamente all’idea (forse visionaria) di trattare Kevin De Bruyne. Lavorando in senso diametralmente opposto rispetto al passato, quando il modello da inseguire era chiaro, nonché inderogabile, quello fondato sullo scovare talenti di grande prospettiva. Il must dunque era acquistare giocatori non per forza giovanissimi, difficilmente sopra la soglia dei 28-30 anni. Che però avessero pure uno stipendio contenuto entro un certo range, sostenibile dal bilancio. Valorizzarli e dopo rivenderli a peso d’oro. La strategia di provare a prendere l’ex Manchester City, infatti, oltre ad alimentare in modo significativo le aspettative dei tifosi azzurri, è sovrapponibile allo sbarco di Big Rom all’ombra del Vesuvio. Il centravanti, affidato alle sapienti mani di Antonio Conte, s’è calato perfettamente nella parte che gli aveva ritagliato il tecnico. Innegabile che Don Antonio si fosse assunto un bel rischio, modellandogli addosso come un guanto il sistema di gioco, all’interno del quale l’ex Inter e Roma ha finito per esaltarsi.

Foto Antimo Piccirillo

Insomma, la vittoria dello scudetto e la conferma dell’allenatore stanno dando vita ad un nuovo progetto, teso a consolidare ulteriormente le ambizioni. La cui credibilità poggia sulla forza emotiva di una semplice firma. Aver convinto l’Uomo del Salento ad onorare il suo contratto è sinonimo di adeguate rassicurazioni – date e pretese – circa la campagna di rafforzamento, orientata su profili già rodati ai massimi livelli. Chissà se proprio adesso nelle segrete stanze dei bottoni, tra Castelvolturno e gli uffici della Filmauro, non stiano ragionando sul futuro. Presumibilmente, la società vorrà alzare l’asticella delle ambizioni. Modificare il flusso della Storia (doverosamente in maiuscolo…) e mettere nel mirino quello che appare come qualcosa a metà tra il tabù inscalfibile ed il sogno di una notte di mezza estate. Ovvero, dare concretamente l’assalto alla Champions, che resta sì una questione di nobiltà, insita nel dna di una ristretta cerchia di club. Nondimeno, la possibilità di entrare prepotentemente nell’elite calcistica europea stuzzica non poco De Laurentiis, convinto che ormai il Napoli meriti questo palcoscenico. A questo punto, lecito immaginare che la decisione di restare sulla tolda della nave partenopea, maturata in Conte dopo i giorni di riflessione post festeggiamenti, poggi su basi solide. In soldoni, ritiene che con gli investimenti promessi dal presidente si possa fare bene anche nella Coppa dalle Grandi Orecchie.

Seduzione “usato sicuro”

Si ritorna, quindi, alle considerazioni sul valore della rosa attuale e sugli innesti da programmare al prossimo mercato. Nonostante una parte consistente di questo gruppo abbia regalato due titoli in tre anni, va adeguatamente integrato. Le lacune non mancano. Mantenere la stessa competitività all’interno dei confini, e al contempo sul piano internazionale, necessita di un organico capace di fronteggiare un mucchio di impegni infrasettimanali. Allora, urgono alternative che garantiscano in termini di qualità e fisicità l’identica affidabilità dei titolari (o presunti tali…). Uno scenario dove un parametro zero del calibro di De Bruyne, mentalmente preparato alle vittorie, ergo lontanissimo dal classico “bollito”, a caccia solamente dell’ultimo contrattone della carriera, ci starebbe a pennello. Perché si tratta di un giocatore assolutamente autosufficiente, che riesce a dare il meglio di sé sia calandosi in un calcio organizzato, ricco di soluzioni codificate, piuttosto di liberare il suo immenso talento in situazioni dove genialità e letture consentono di decodificare gli imprevisti, risolvendoli con un colpo individuale.

Per la proprietà partenopea, a prescindere dal giudizio di valore sul tuttocampista belga, si tratta ovviamente di un cambio di rotta netto riguardo l’approccio in tema di rinforzi. Ecco la notizia: mai prima d’ora il Napoli si era permesso di avvicinare uno come De Bruyne: fuoriclasse vero, anche se va per i 34 anni. Mentre adesso le condizioni per tentare un colpo del genere, allargando copiosamente i cordoni della borsa, ci sono tutte. A dimostrazione che la premiata ditta “ADL-Conte” non si pone confini, avendo le potenzialità per sedurre (quasi) chiunque.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LEGGI ANCHE:

E se ADL avesse smesso di essere oculato? Perché il presidente potrebbe avviare una nuova strategia

Please follow and like us:
Pin Share
Facebook
YouTube