di Michele Vidone 

Secondo un focus Istat, in Italia la fragilità dei Comuni mostra segnali di riduzione, ma permane un marcato divario tra Nord e Mezzogiorno, con Calabria, Sicilia e Campania tra le regioni più esposte. Nel 2022 circa 4,7 milioni di abitanti (7,9% del totale nazionale) risiedono in Comuni con livelli di fragilità massima o molto alta, mentre il 44,8% della popolazione vive in Comuni con fragilità minima o molto bassa. Le Isole registrano i valori più critici (26,1% della popolazione e 46,3% dei Comuni), mentre Nord-est e Nord-ovest mostrano i livelli di fragilità più bassi, con Emilia-Romagna, Trento, Bolzano e Veneto come territori più virtuosi.

Il periodo 2018-2022 evidenzia un miglioramento diffuso e progressivo dell’indice di fragilità comunale (Ifc), che riduce leggermente la popolazione e i Comuni con fragilità massima o molto alta (-3,7 e -5,1 punti percentuali rispettivamente), e aumenta quelli a fragilità minima o molto bassa (+11,5 e +6,8 punti percentuali). I miglioramenti sono stati trainati da indicatori di pressione antropica, come la riduzione del tasso di motorizzazione ad alta emissione e l’aumento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, quest’ultimo particolarmente significativo nelle regioni del Sud.

Nonostante i progressi generali, il divario tra Nord e Sud resta evidente. Il Mezzogiorno ha beneficiato di incrementi del tasso di occupazione (20-64 anni) e della densità del tessuto produttivo, ma ha registrato una dinamica migratoria sfavorevole rispetto a Nord e Centro, ampliando le differenze territoriali. La riduzione della fragilità è più diffusa nel Centro e nel Sud, con oltre il 50% dei Comuni interessati, in particolare nelle Marche e in Puglia, mentre il Nord-est, pur migliorando meno, mantiene un divario positivo verso il Mezzogiorno.

Infine, alcune regioni del Nord hanno visto un aumento della fragilità rispetto al 2018, con Piemonte e Toscana in testa (rispettivamente 18,3% e 17,2% dei Comuni). In sintesi, l’Italia mostra segnali di progresso nella riduzione della fragilità comunale, ma le disparità territoriali restano un nodo centrale, con le Isole e il Sud ancora fortemente esposti ai rischi socio-economici e infrastrutturali.

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