“Finalmente guarderò in faccia i miei accusatori”. Con queste parole, l’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa ha annunciato di aver chiesto il giudizio immediato nell’ambito dell’inchiesta “Dolce Vita”, che coinvolge complessivamente 28 indagati e che ruota attorno a presunti episodi di corruzione e irregolarità negli appalti e nei concorsi pubblici del Comune. La prima udienza è stata fissata per il 23 gennaio 2025.
Festa ha spiegato in un video che la sua decisione di rinunciare all’udienza preliminare è dettata dalla volontà di “dimostrare pubblicamente la propria completa estraneità alle accuse, del tutto infondate”, e di chiarire la propria posizione davanti ai giudici. “Attraverso il giudizio immediato – ha detto – voglio che la città e la provincia di Avellino conoscano la verità. Sono certo che davanti all’imparzialità del Tribunale emergerà la limpidezza della mia azione amministrativa, ingiustamente messa in dubbio da imputazioni già in buona parte ridimensionate dalla Cassazione”.
Assistito dal penalista Luigi Petrillo, l’ex primo cittadino, che sarà candidato alle prossime elezioni regionali nella lista “Moderati e Riformisti” a sostegno del candidato del centrodestra Edmondo Cirielli, dovrà rispondere delle accuse di corruzione, peculato, rivelazione del segreto d’ufficio e associazione a delinquere.
Festa era stato arrestato il 18 aprile 2024 e ha trascorso 154 giorni ai domiciliari. La sua scarcerazione è arrivata lo scorso 19 settembre, quando la Sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha disposto la revoca della misura cautelare.
Nel frattempo, domani compariranno davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Avellino, Antonio Sicuranza, gli altri 27 imputati, chiamati a rispondere – a vario titolo – di associazione a delinquere, corruzione, falso e ricettazione. Tra le accuse, anche quella di presunti concorsi pilotati per l’assunzione di vigili urbani, funzionari e istruttori di vigilanza nel Comune di Avellino