È attivo dalle 19 di ieri il sistema di sorveglianza avanzata Smoke Tracer, impiegato per monitorare la dispersione dei fumi generati dal vasto incendio che ha coinvolto un deposito di materiale misto all’interno del Centro Ingrosso Sviluppo (Cis) di Nola, nel Napoletano.

L’incendio ha sprigionato una nube visibile a chilometri di distanza, suscitando allarme tra cittadini e autorità locali per i potenziali rischi ambientali e sanitari. In risposta, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (Izsm) ha attivato il sistema modellistico Smoke Tracer, sviluppato in collaborazione con il dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università Parthenope e con il settore veterinario della Regione Campania.

Il sistema, basato su tecnologie di calcolo ad alte prestazioni (HPC), ha elaborato una cartografia ad alta risoluzione della nube, stimando la dispersione dei fumi in un arco temporale di circa 30 ore, fino alla mezzanotte di oggi. Le proiezioni del modello sono state condivise con l’Arpac, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, per supportare il posizionamento strategico delle centraline mobili di monitoraggio.

“In situazioni come questa – ha spiegato Antonio Limone, direttore generale dell’Izsm – è fondamentale un approccio scientifico, rapido e condiviso. Il modello Smoke Tracer ci consente di fornire alle autorità una base concreta per valutare l’impatto sanitario e ambientale dell’incendio. La collaborazione tra istituzioni e la condivisione dei dati sono strumenti essenziali per attuare davvero il principio di One Health, che lega la salute dell’ambiente, degli animali e dell’uomo”.

L’attività di sorveglianza e modellazione continuerà nelle prossime ore, in coordinamento con gli enti preposti, per garantire la tutela della salute pubblica e orientare le decisioni operative da adottare sul territorio.

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