Sono oltre cento i tipi e sottotipi di tumore del cervello oggi conosciuti, ciascuno con caratteristiche molecolari e cliniche distinte che richiedono approcci terapeutici personalizzati. Per rendere possibile diagnosi più accurate e terapie mirate, in Europa si lavora alla creazione di banche dati di identikit molecolari. Una delle più vaste si trova in Italia, in Campania, presso il Ceinge-Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore di Napoli.

Il centro ha finora analizzato circa 2.000 casi, di cui 1.500 riguardanti residenti campani. Considerando che l’incidenza annua dei tumori cerebrali in Campania si aggira intorno ai 500 casi, i ricercatori ritengono di aver coperto quasi l’intera popolazione affetta della regione, garantendo così a tutti i pazienti una diagnosi di precisione.

“Il prossimo passo sarà la diagnosi intraoperatoria – spiega Lorenzo Chiariotti, professore ordinario di Patologia generale alla Federico II e coordinatore del progetto al Ceinge –. Sarà possibile identificare il tumore già durante l’intervento chirurgico, così da adottare immediatamente la strategia terapeutica più appropriata”.

Sebbene rari, i tumori maligni del cervello sono tra i più aggressivi. Solo di recente si stanno sviluppando terapie innovative, la cui efficacia dipende dalla capacità di individuare specifiche alterazioni genetiche o epigenetiche, ossia modifiche che influenzano l’espressione dei geni senza alterarne la sequenza.

“Ad oggi – sottolinea Rosa Della Monica, che guida il gruppo di ricerca – conosciamo oltre 100 tipi e sottotipi di tumori cerebrali. È quindi fondamentale un inquadramento molecolare accurato che utilizzi le tecnologie più avanzate: non solo lo studio del genoma, ma anche la profilazione epigenomica, che permette di definire in maniera dettagliata il profilo di ciascun tumore, aprendo la strada a terapie sempre più personalizzate”.

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